Fëdor Michajlovic Dostoevskij – Vita
Soffrire e piangere significa vivere.
Soffrire e piangere significa vivere.
La vita è come una partita a scacchi, le aperture sono fondamentali per tentare di vincere la partita, io intendo “aperture mentali”, naturalmente.
Sole e Sorriso hanno lo stesso viso.
Non è tanto importante quello che sta avvenendo quanto quello che noi pensiamo stia avvenendo.
L’uomo è quello che da sé stesso si è forse precipitato nell’abisso delle miserie ove egli geme. I selvaggi che noi vedemmo non vivono male fra loro, ed i selvaggi che vivono sparsi ad uno ad uno nei boschi, e non campano che di ghiande e d’erbe, son certamente più felici ancora. Dalla società son nati i più gravi delitti. Vi sono uomini nella società che son costretti, per ragion di stato, a desiderare la morte degli uomini. Il naufragio d’un vascello, l’incendio d’una casa, la perdita d’una battaglia, inducono alla mestizia una parte della società, e spargono la gioia in un’altra. Tutto va molto male, mio caro Cacambo, e non v’è per il saggio altro partito da prendere che di tagliarsi la gola più delicatamente che sia possibile…
Quando l’uomo incomincia a lottare con se stesso vuol dire che vale qualcosa.
Se almeno una volta nella vita ti hanno detto che non vali niente, avrai capito che fa male e avrai preso una delle due strade possibili: Lasciarti distruggere da un’opinione e fermarti. Diventare più forte e cominciare a dimostrare quanto veramente tu valga!