Felice Andreasi – Vita
Un bel giorno io sono nato. Subito non mi sono accorto di niente, ma dopo un po’ me l’hanno fatto notare.
Un bel giorno io sono nato. Subito non mi sono accorto di niente, ma dopo un po’ me l’hanno fatto notare.
Vivere per morire almeno una volta.
Mentre quello raccontava queste cose, io facevo il paragone tra la mia antica fortuna e la presente disgrazia, tra il Lucio felice di allora e l’asino infelice di adesso, e gemevo dal profondo dell’anima; e mi veniva in mente che non per nulla gli antichi saggi del passato avevano immaginato e rivelato che la Fortuna è cieca e addirittura senza occhi, perché prodiga sempre i suoi favori ai malvagi e a chi non lo merita, e tra gli uomini non sceglie mai nessuno con criterio, ma anzi si accompagna per lo più a persone tali che, se ci vedesse, dovrebbe assolutamente evitare e, ciò che è ancor peggio, conferisce a noi uomini una reputazione molto diversa, anzi proprio alla rovescia, così che il malvagio si gloria della nomea di uomo dabbene e l’uomo più innocente del mondo viene colpito dalla fama di criminale.
Vita, è tutto qui quello che sai fare? Puoi battermi, ma non abbattermi.
Ripensando alla mia vita mi accorgo di quante volte ho dovuto fare finta di sorridere quando avevo solo voglia di evadere e di piangere. Ripenso a tutte quelle volte che affaticata mi davo forza e risalivo la salita. Ripenso che la vita e la sua durezza, mi abbia reso una persona migliore, capace di non mollare e di di essere se stessa, nonostante i cambiamenti e le difficoltà mi costringano a cambiare.
Meravigliarsi ogni giorno: è questa la virtù di chi apprezza la vita e conosce il significato della parola felicità.
La vita procede e tu non temporeggiare sul passato, perché se esiste l’istante, un attimo intenso è adesso.