Filomena Di Paola – Progresso
C’è qualcosa di profondamente malato in un’epoca come la nostra, se il valore economico delle cose prima spadroneggia e poi affonda il valore della persona.
C’è qualcosa di profondamente malato in un’epoca come la nostra, se il valore economico delle cose prima spadroneggia e poi affonda il valore della persona.
Grazie a Bruce Lee il mondo occidentale ha conosciuto la Cina, grazie al mondo occidentale la Cina ha conosciuto l’inquinamento terrestre.
La natura polimorfa e camaleontica dei social network sostituisce oramai quasi tutto. Non serve andare in chiesa per pregare: lì sfilano santi e cristi a tutte le ore. Non serve neanche appartarsi intimamente per amoreggiare, anche se si convive nella stessa casa: va di moda l’esibizione virtuale. Forse non è necessario neanche cucinare piatti elaborati, basta vederli sfilare. Credo che si stia perdendo qualcosa per strada e tutto è grottescamente un po’ ridicolo.
Libertà… una parola così pura e assurda, in questo mondo di torbidi schiavi globalizzati.
Le buone letture sono atemporalmente un fecondo sguardo sul mondo che accolgono ed aprono in sé passato, presente e futuro.
Ci lamentiamo negli anni delle mutevoli stagioni, e assecondiamo l’irragionevole metamorfosi dell’umanità dirottata su pericolosi sentieri.
Non sono uno di quei ragazzi la cui vita fa perno intorno ai telefoni cellulari.Non appartengo alla categoria di persone con le quali è possibile instaurare un rapporto soltanto tramite sms.Continuo a preferire il calore umano, il dialogo diretto, il linguaggio del corpo, la spontaneità di un silenzio alle relazioni telematiche ed artefatte.Chi vuol comunicare realmente con me, può trovare del tempo per vivermi di presenza.