Orazio Santagati – Filosofia
Un fiore nel deserto non è un caso. È un’occasione.
Un fiore nel deserto non è un caso. È un’occasione.
L’animale vive in modo non storico, poiché si risolve nel presente, l’uomo invece resiste sotto il grande e sempre più grande carico del passato: questo lo schiaccia a terra e lo piega da parte. Per ogni agire ci vuole oblio: come per la vita di ogni essere organico ci vuole non solo luce, ma anche oscurità. La serenità, la buona coscienza, la lieta azione la fiducia nel futuro dipendono dal fatto che si sappia tanto bene dimenticare al tempo giusto, quanto ricordare al tempo giusto.
Necessiterebbe mirare quanto non appare, per poterlo realizzare.
Mentre l’umano si arrovella a perdere onestà, amore, affetto Dio si prodiga a rigenerarli.
Il tempo non è stabile. Fa dei giri strani. Si interrompe e poi riprende. Si ferma e riparte. Il tempo ama confondere chi lo crede lineare.
Senza un concetto di libertà non c’è libertà.
È l’occhio di chi guarda a decidere che nome dare a ció che crede di vedere
Per natura l’uomo cerca da sempre la libertà, senza comprendere che l’unica gabbia da cui non può evadere è la propria mente. L’unica cosa che si può fare è renderla il più confortevole possibile.
L’imbecille crede di non avere niente da imparare, l’intelligente sa che deve imparare da qualcuno, il saggio impara da chiunque.
Chi non irradia una forza di esibizione e attrazione più intensa degli altri, chi non si mette in mostra e non è irraggiato dalla luce della pubblicità non ha la forza di sollecitarci, di lui neppure ci accorgiamo, il suo richiamo non lo avvertiamo, non ci lasciamo coinvolgere, non lo riconosciamo, non lo usiamo, non lo consumiamo, al limite “non c’è”. Per esserci bisogna dunque apparire.
L’essere umano è parte dell’infinito vuoto che ci circonda è un essere vivente che necessita di conferme per credere di essere parte importante di questa vita.
Ogni giorno porta con sé l’eternità.
A volte il cuore può essere così forte da far perdere il senno.
Ci sono diverse teorie sull’origine dell’umanità. Creazione o evoluzione. Una teoria evolutiva vuole che la vita sul nostro pianeta abbia origine da materiale proveniente dallo spazio. Questo materiale, vagante nello spazio, era forse scarto proveniente da civilizzazioni esistenti in altre galassie?
Non mi piace Nietzsche perché ama la contemplazione del dolore, perché fa della vanità un dovere, perché gli uomini che ammira di più sono dei conquistatori, la cui gloria è basata sulla bravura nel causare la morte degli uomini. Ma credo che l’ultimo argomento contro la sua filosofia, come contro ogni etica spiacevole ma internamente coerente, non risieda in un appello ai fatti, ma ai sentimenti. Nietzsche disprezza l’amore universale; io sento che è la forza motrice per raggiungere tutto ciò che desidero nel mondo. I suoi seguaci hanno avuto il loro turno, ma possiamo sperare che esso stia rapidamente avviandosi verso la fine.
Non diviene ciò che finisce, si aggiungono verità a una realtà che si confonde, e quando non c’è fusione c’è caos. Per questo Il mondo è destinato a finire. L’esistenza ideale si rompe nella disarmonia del reale.
Un discorso è vero quando contiene due oggetti tra i quali esista un rapporto di esattezza, in altre parole una verità è esatta quando è composta da due elementi in rapporto di esattezza, come ad esempio il binomio che “parla” di due contrari, chiaro-confuso.