Mario Pugliese – Filosofia
Una effimera libidine cerebrale è il pericolo di filosofeggiare.
Una effimera libidine cerebrale è il pericolo di filosofeggiare.
Non tutto ciò che fa paura è pericoloso, ma il pericolo che ignoriamo.
Solo quando chiudiamo gli occhi riusciamo a vedere quello che abbiamo dentro.
Quando alle domande non abbiamo risposte né dalla scienza, né dalla religione, dobbiamo affidarci al termometro della coscienza, ma prima di farlo è necessario assicurarsi di avere un anima limpida, è una visione ecologica della vita!
La notte è un mistero insoluto, ci pone di fronte alla grandezza dell’universo accendendo milioni di stelle nel buio: fermarsi a guardarle pone domande, alimenta riflessioni profonde, ci mette piccoli piccoli davanti all’infinito e forse riusciamo a strapparne un minuscolo frammento se ci sentiamo parte di esso.
I modelli più profondi del funzionamento psichico, come le radici dell’anima che governano le prospettive attraverso cui vediamo noi stessi e il mondo. Essi sono le immagini assiomatiche a cui ritornano continuamente la vita psichica e le teorie che formuliamo su di essa.
La vera Intelligenza non è mai fiera di se stessa: conosce i rischi di scadere in Superbia o peggiorare in Criminalità.
Ma esisteva una potente corporazione di uomini la cui ostilità a Galileo non venne mai meno: gli aristotelici delle università. L’inerzia della mente umana e la sua resistenza all’innovazione sono ampiamente dimostrate non solo, come ci si potrebbe aspettare, dalla parte della massa ignorante – che viene facilmente influenzata una volta che se ne è colpita l’immaginazione – ma presso i professionisti dotati di interessi costituiti nella tradizione e nel monopolio del sapere. L’innovazione costituisce una duplice minaccia per le mediocrità accademiche: essa mette in pericolo la loro oracolare autorità ed evoca la profonda paura che il loro completo edificio intellettuale, laboriosamente costruito, possa crollare.
Sì, l’uomo è vasto, troppo vasto. Vorrei che fosse più stretto. Quel che per la mente è vergogna, è bellezza e null’altro per il cuore.
Mi piace credere che le cose belle possano durare tanto esattamente come quelle brutte.
La Sibilla con bocca delirante dice cose di cui non si ride, non abbellite, non profumate e con la sua voce oltrepassa mille anni per il divino che è in lei.
Tagliare i fili da ciò che ci rende stupidamente liberi ci fa capire di essere sempre marionette nelle nostre stesse mani.
L’orgoglio è solo la prigione dell’essere.
Tu sei il limite e l’oltre, ma se ti fermi non esisti.
Pensate che chi si espande in nuovi mondi venga abbandonato? Ci osservano e ci vogliono bene.
In fin dei conti siamo lettere in viaggio, indelebile inchiostro di cuore su pagine d’eternità.
L’eternità è la morte del tempo nella sospensione della vita.