Fiorella Cappelli – Filosofia
Le vere preoccupazioni? Arrivano quando ogni dubbio sparisce. È il dubbio, che “lavora”. La certezza, “riposa”.
Le vere preoccupazioni? Arrivano quando ogni dubbio sparisce. È il dubbio, che “lavora”. La certezza, “riposa”.
Solo quelli che non hanno limiti, hanno la forza di imporre un limite al più forte dei loro sentimenti.
Odio le cattive massime più delle cattive azioni.
Ogni cosa,che sia essa di luce o ombrosa,su se stessa posa.
Un’aria pregnacosì di vitamai fucosì pienaanche se svuotaciò che giàc’era.
Chiudere un occhio, calare la palpebra dell’altro, stringere i denti, tapparsi le orecchie e trattenere il respiro non toccando niente, non ti aiuteranno a fingere di non aver vissuto ciò che oggi ti ha rovinato, logorato dentro e scavato nel cuore e nella mente un feretro dove vagherà per sempre.
Non si è mai “cresciuti abbastanza”, per non accettare un buon consiglio.
Solo quelli che non hanno limiti, hanno la forza di imporre un limite al più forte dei loro sentimenti.
Odio le cattive massime più delle cattive azioni.
Ogni cosa,che sia essa di luce o ombrosa,su se stessa posa.
Un’aria pregnacosì di vitamai fucosì pienaanche se svuotaciò che giàc’era.
Chiudere un occhio, calare la palpebra dell’altro, stringere i denti, tapparsi le orecchie e trattenere il respiro non toccando niente, non ti aiuteranno a fingere di non aver vissuto ciò che oggi ti ha rovinato, logorato dentro e scavato nel cuore e nella mente un feretro dove vagherà per sempre.
Non si è mai “cresciuti abbastanza”, per non accettare un buon consiglio.
Solo quelli che non hanno limiti, hanno la forza di imporre un limite al più forte dei loro sentimenti.
Odio le cattive massime più delle cattive azioni.
Ogni cosa,che sia essa di luce o ombrosa,su se stessa posa.
Un’aria pregnacosì di vitamai fucosì pienaanche se svuotaciò che giàc’era.
Chiudere un occhio, calare la palpebra dell’altro, stringere i denti, tapparsi le orecchie e trattenere il respiro non toccando niente, non ti aiuteranno a fingere di non aver vissuto ciò che oggi ti ha rovinato, logorato dentro e scavato nel cuore e nella mente un feretro dove vagherà per sempre.
Non si è mai “cresciuti abbastanza”, per non accettare un buon consiglio.