Fiorella Cappelli – Tristezza
Dopo che hai stimato, amato qualcuno, la cosa peggiore che possa capitarti è che… finisca per farti pena.
Dopo che hai stimato, amato qualcuno, la cosa peggiore che possa capitarti è che… finisca per farti pena.
Sono stanca di dovermi sempre preoccupare degli altri. Sono stanca di fare dei sacrifici e vedere che dall’altra parte c’è solo egoismo.
Manca poco ormai… la mia discesa nel buio più profondo, nello sconforto più totale, è quasi arrivata a destinazione. È un cammino che ti morde dentro, che ti lascia senza speranze, che ti consuma lentamente, poi verrà la rassegnazione, il sentirsi ancora una volta un corpo estraneo al mondo. Infine, la faticosa risalita, l’accantonare dei sentimenti, l’annullamento della propria anima a scapito di una parvenza di serenità, senza guardare in faccia a nessuno, fregandosene di tutto e tutti, facendo del cinismo il compagno di viaggio prediletto fino a quando il cuore tornerà a vivere, fino a quando un raggio di sole tornerà a scaldare, fino a quando un sorriso porterà la gioia.
La sofferenza non è un punto di arrivo, ma un ottimo punto di partenza, dal quale si riparte avvantaggiati, perché il bagaglio dell’esperienza è più grande e noi notevolmente rafforzati.
La solitudine non è stare soli, ma stare accanto alla gente sbagliata.
L’ultimo ricordo di te, di noi…di quando per l’ennesima voltaguardandomi negli occhimi hai detto una bugiami fa venire ancora il mal di stomaco.
Vorrei piangere dalla boccain modo che ogni lacrimapossa essere una parola che si capisce meglio.