Flavia Ricucci – Economia e Finanza
Per risanare l’economia occorre far riferimento a un ideale e accade che l’ideale venga sempre proposto dal sistema per il suo mantenimento.
Per risanare l’economia occorre far riferimento a un ideale e accade che l’ideale venga sempre proposto dal sistema per il suo mantenimento.
I soldi non fanno la felicità, ma calmano molto, ma molto i nervi.
La stoltezza ha cancellato la saggezza; buio.
Se fatto con onesta umiltà, il perverso mestiere dell’economista accorda la memoria ai numeri, e alla più pacata ragione.
Se avessi un dollaro per ogni attimo trascorso a compiere azioni che mi facevano sentire male, a questo punto sarei miliardario.
Adriano Olivetti si poneva sessant’anni fa questi quesiti: “Può l’industria darsi dei fini? Si trovano, questi fini, semplicemente nei profitti? O non vi è qualcosa di più affascinante, una trama ideale, una destinazione, una vocazione?” Per tutta la vita Adriano s’impose di ricordare un ammonimento di suo padre Camillo, fondatore dell’azienda Ivrea: “Ricordati che la disoccupazione è la malattia mortale della società moderna; devi lottare con ogni mezzo affinché gli operai di questa fabbrica non abbiano a subire il tragico peso della miseria avvilente che si accompagna alla perdita di lavoro.” Adriano commentava: “Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi ad un nobile scopo.”
Spendiamo soldi che non abbiamo ancora guadagnato, per comprare cose di cui non abbiamo bisogno, per fare colpo su persone che non ci piacciono.
I soldi non fanno la felicità, ma calmano molto, ma molto i nervi.
La stoltezza ha cancellato la saggezza; buio.
Se fatto con onesta umiltà, il perverso mestiere dell’economista accorda la memoria ai numeri, e alla più pacata ragione.
Se avessi un dollaro per ogni attimo trascorso a compiere azioni che mi facevano sentire male, a questo punto sarei miliardario.
Adriano Olivetti si poneva sessant’anni fa questi quesiti: “Può l’industria darsi dei fini? Si trovano, questi fini, semplicemente nei profitti? O non vi è qualcosa di più affascinante, una trama ideale, una destinazione, una vocazione?” Per tutta la vita Adriano s’impose di ricordare un ammonimento di suo padre Camillo, fondatore dell’azienda Ivrea: “Ricordati che la disoccupazione è la malattia mortale della società moderna; devi lottare con ogni mezzo affinché gli operai di questa fabbrica non abbiano a subire il tragico peso della miseria avvilente che si accompagna alla perdita di lavoro.” Adriano commentava: “Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi ad un nobile scopo.”
Spendiamo soldi che non abbiamo ancora guadagnato, per comprare cose di cui non abbiamo bisogno, per fare colpo su persone che non ci piacciono.
I soldi non fanno la felicità, ma calmano molto, ma molto i nervi.
La stoltezza ha cancellato la saggezza; buio.
Se fatto con onesta umiltà, il perverso mestiere dell’economista accorda la memoria ai numeri, e alla più pacata ragione.
Se avessi un dollaro per ogni attimo trascorso a compiere azioni che mi facevano sentire male, a questo punto sarei miliardario.
Adriano Olivetti si poneva sessant’anni fa questi quesiti: “Può l’industria darsi dei fini? Si trovano, questi fini, semplicemente nei profitti? O non vi è qualcosa di più affascinante, una trama ideale, una destinazione, una vocazione?” Per tutta la vita Adriano s’impose di ricordare un ammonimento di suo padre Camillo, fondatore dell’azienda Ivrea: “Ricordati che la disoccupazione è la malattia mortale della società moderna; devi lottare con ogni mezzo affinché gli operai di questa fabbrica non abbiano a subire il tragico peso della miseria avvilente che si accompagna alla perdita di lavoro.” Adriano commentava: “Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi ad un nobile scopo.”
Spendiamo soldi che non abbiamo ancora guadagnato, per comprare cose di cui non abbiamo bisogno, per fare colpo su persone che non ci piacciono.