Francesca Turis – Stati d’Animo
È bello essere considerati vero? No, vi prego, sul serio, ditemelo.
È bello essere considerati vero? No, vi prego, sul serio, ditemelo.
Si scappi dalla mia profonda solitudine, ché il timore è che appesti chi mi posa una mano addosso, e si rifugga la mia poesia che porta ogni mia cellula a sanguinare, ed i rivoli fluiscano sotto ai piedi ed inondino i passi di chi s’avvicina. Scappo da chi mi allontana, ché il suo terrore non fa parte dei miei erotici giochi e da nessun dito mi farei tracciare iniziali sulla pelle, ma resterei firma anonima per anonimi occhi che s’apprestano, maldestri, a leggere testi incomprensibili.
Tu mi hai deluso, hai lacerato l’ultimo brandello di speranza che avevo nel cuore, hai strappato le mie lacrime dagli occhi; soffrirò ancora per un po’ lo so, poi però, quando sarà il momento risorgerò dalle ceneri della mia stessa delusione, più forte di prima, pronta a riconquistarmi tutta la felicità che merito.
Se fosse possibile tramutare in combustibile tutti i miei errori, si avrebbe legna per tutto l’inverno!
E poi cambi atteggiamento, verso la vita, verso le persone che ti circondano. Ma non è che sei cambiata, hai solo acquistato consapevolezza di tutto, hai aperto gli occhi ed hai agito di conseguenza.
Quando due occhi ti guardano così, dimentichi tutto e vorresti solo annegarci dentro, ma se quella luce si è spenta per sempre e quegli occhi restano chiusi, vorresti che il buio ti avvolgesse e che anche i tuoi occhi si spegnessero. La vita è bella, è la morte che la rende orribile.
Si è sempre stanchi della propria città, delle stesse facce, delle stesse situazioni. Vogliamo sempre andar via, scappare, fuggire ma nel momento in cui siamo lontani, chissà per quale logica, quello che abbiamo lasciato ci manca irrimediabilmente.