Francesca Zangrandi – Filosofia
A volte quello di cui hai bisogno non è esattamente la cosa migliore per te…
A volte quello di cui hai bisogno non è esattamente la cosa migliore per te…
In quell’angolo di ospedaleRipensa all’incontro a quel che è statoPoteva colpire in altro modoSchivare al momento giustoMa la sua vita non è un incontroNon dura il tempo di 12 roundl’insegnamento è un tesoro da cui partirel’esperienza il modo di agireadesso quisenza paura né tensioneinizierà un nuovo percorsoCon piedi nuovie la consapevolezza di evitarele solite e frequentivie secondarie.
Le Emozioni sono il senso della vita, altrimenti inutile e scialba esistenza sprecata nel sopravvivere. Libertà di volare nello stupore dell’universo oltre il muro delle cose senza significato.
L’uomo perfetto è l’uomo invisibile.
Come quasi tutti gli ex-marxisti della mia generazione, ero un neofita del liberalismo, e nel mio entusiasmo semplicistico e ignorante lo usavo come una mazza. In sostanza, non facevo altro che adoperare il liberalismo per semplificare indebitamente la realtà, più o meno come si faceva pochi anni prima usando il marxismo. Rimaneva invariato l’atteggiamento psicologico, la presunzione semplificante. Avevo cambiato le mie idee per rimanere identico a me stesso. Di fronte alla richiesta di occuparsi seriamente e concretamente dei problemi delle donne, degli omosessuali, della gente scura di pelle, l’importante era disporre di un’elegante via di scampo. Non era poi così essenziale che, mentre anni prima la scappatoia era l’appello alla lotta di classe e a una perfetta rivoluzione, negli anni ottanta, con la crisi del marxismo, si fosse resa disponibile un’altra chiave universale: l’assolutezza dei criteri formali di uguaglianza. La sicumera rimaneva identica a se stessa.
Come quattro gatti che insegnano a quattro gatti a miagolare… ed ecco che fu grande cosa che imparò anche il cane!
Gli intellettuali si sforzano di stabilire certezze, mentre il loro mestiere è seminare dubbi.