Francesca Zangrandi – Filosofia
Mi faccio molte domande su Dio, per convincermi che non esiste; ma più ci provo e più credo in lui.
Mi faccio molte domande su Dio, per convincermi che non esiste; ma più ci provo e più credo in lui.
Io offro me stesso al mio amore, il prossimo mio come me stesso! – così sentono di parlare tutti coloro che creano.Tutti coloro che creano – però – sono duri.
Non ho risposte, solo intuizioni che mutano e generano nuove domande. Ho quella vaga idea che la natura mi suggerisca qualcosa di sé rivelandosi, truccandosi, nascondendosi e mostrandosi di nuovo, o piuttosto il vaneggiamento di un folle che pensa sia così. In un certo modo la natura assomiglia agli esseri umani che rivelano parte della propria essenza, nascondendo il resto, o simulando qualcosa, mescolando le carte, aspettando un bravo giocatore con cui confrontarsi o dargli l’impressione di aver compreso il proprio bluff. Tutto sommato, che io abbia ragione o no, lo saprò alla fine di questo viaggio. La verità non potrò che conoscerla altrove.
La notte è la coscienza della propria essenza.
La parola è un gran dominatore che con piccolissimo corpo divinissime cose sa compiere; riesce infatti a calmar la paura, a eliminare il dolore, a suscitare la gioia, ad aumentar la pietà.
Ciò che rende saggia una persona non sono le molte esperienze ma l’intensità con cui si vivono.
Moi, je suis pas moi…Vedi, io non sono, ma se fossi,sarei il centro della poesia;sarei l’Esatto cui la vita,confusa, non sentita, contraddice.Vedi, io non sono. Perché gli altri sono;mentre si vanno incontrodimenticandosi in cieca bramaio entro tacito nel canegioioso e nella pienezza del fanciullo.Quando m’affondo in loro e trasfiguroDa loro il mio lume puro traspare…Ma all’improvviso ritornano a spegnersi:perché io non sono. (Cara, vorrei che fossi)