Luana D’Onghia – Filosofia
Non esiste l’esperienza: solo accumulazione. La vita è troppo imprevedibile, perché possa essere catalogata.
Non esiste l’esperienza: solo accumulazione. La vita è troppo imprevedibile, perché possa essere catalogata.
Non c’è risposta. L’enigma condanna l’uomo al tormento, un tormento privo di dignità, perché caduco e insensato come il Tutto insondabile.
Aspettare è ancora un’occupazione. È non aspettar niente che è terribile.
Ogni rappresentazione a una sola tinta ha i difetti propri di tutte le formule generalizzanti, perché spinge a non dare importanza alle sfumature.
L’uomo pretende sempre e solo il proprio benessere. Nessuno infatti si muoverebbe se non per una ragione prima insita nel termine Felicità.
Non è possibile evitare la morte trasferendola a qualcun altro, cambiando ad esso il nome, seguendo l’insana promessa, follia e desiderio di conquista di una divinità impazzita. Si posticipa l’inevitabile, forse peggiorando la situazione. Un nome è l’Essenza di qualcosa. Cambiando il nome di una “penna” in “caffettiera”, ci si aspetterà che la penna si metta a fare il caffè? La Natura di una cosa è il suo nome, e la natura non si cambia, si giocherebbe con una forza superiore, che ci si rivolterebbe contro.
Nessuna conchiglia può darti il suono del mare se prima non è stata immersa in esso.