Francesco Corallo – Stati d’Animo
Una luce passò veloce nella mia mente, vide la penombra dei miei pensieri, vide un solco spento tra le mie gioie. Voglio sperare. Lo voglio!
Una luce passò veloce nella mia mente, vide la penombra dei miei pensieri, vide un solco spento tra le mie gioie. Voglio sperare. Lo voglio!
Avrei voluto raccontarti di me, ma non parlo mai degli assenti.
Oh, notte dove le stelle mentiscono la luce, notte, unica cosa della dimensione dell’universo, fammi diventare, corpo e anima, parte del tuo corpo, fa che io mi perda nel fatto di essere mera tenebra e diventi notte anch’io, senza sogni che siano stelle in me né sole aspettato che risplenda dal futuro.
Per avere un mondo perfetto dovrebbe essere da soli bambini, senza malinconia senza inquietudine, senza cattiveria. Sarebbe un mondo all’insegna della purezza, dell’amicizia della bontà, all’insegna dell’amore, e di tutto ciò che è bello ai loro occhi. Un mondo in cui le nostre lacrime dovrebbero profumare solo di caramelle e non di veleno. Un mondo in cui la pioggia non dovrebbe rattrista ma d apparire come una cascata di fili di argento che dissetasse tutta la terra. Un mondo in cui sogni e fantasia soppianterebbero la malinconia e gli incubi, e in cui ogni cuore e un anima sarebbero al riparo da ogni male, protetti da un fortino chiamato felicità. Un mondo dominato da solo bambini sarebbe il mondo che tutti sogniamo. Ma questo posto è l’isola che non c’è.
Ci sono persone che solo vederle mi procura allergia. Sentirle parlare poi è qualcosa di nauseante.
Mi sono incontrato con me stesso e non mi sono riconosciuto… avrei giurato di essere un altro.
Faccio sempre la “dura” ma poi sono di quelle che si emozionano per un complimento. Di quelle che per un piccolo gesto semplice e gentile si sciolgono. Tra quelle che per uno sguardo più azzardato arrossiscono. A cosa serve costruirsi una facciata fatta di “Durezza” apparente se poi hai il cuore e l’anima fatti di sensibilità e sentimenti!?