Francesco Fagnani – Acqua
Sull’acqua si può e si deve essere ottimisti. L’importante è vedere il pianeta mezzo pieno!
Sull’acqua si può e si deve essere ottimisti. L’importante è vedere il pianeta mezzo pieno!
Mai piangere sull’acqua versata.
Un acqua pura dà refrigerio alla calura.
Tu che mi sentivi. Tu che mi hai sentito. Perché non canti più per me. Siamo così distanti. Eppure il mio grido ti arrivava. Lo sentivo dentro di te. Ora è un eco che si disperde nello spazio tempo. E io danzo e canto ancora per te. Vorrei che mi toccassi ed esplodessi nella mia scatola di cartone. Anche le stelle ci provano. Tentano in ogni momento. Poi muoiono. Ma non smettono. Non desiderano altro. Puoi biasimarle. Ti scaldano e ti illuminano, ti illuminano e ti scaldano. E tu le ami. La sete ti sfinisce. Perché non ti disseti. Una brocca d’acqua nell’oceano. Ti acceca come un faro nel nero buio. Cammini sulle orme della gente che fu. Il sole non le tocca. E sono gelide e buie come una caverna di ghiaccio. È una lingua dura e secca. Ma sente ancora il sapore dell’acqua.
Come Adamsberg vorrei giocare con un ramo nella Senna e aspettare la mia Camille. Lei c’è e sente quello che sento io.
Proveranno ad affondarti, ma tu …riemergi sempre.
L’acqua è come l’artista: evanescente, trasparente, gorgogliante, ghiaccia e bollente, toccabile, accarezzabile, coccolabile ma imprendibile….