Francesco Ficarra – Vita
La paura è nemica dell’avventura.
La paura è nemica dell’avventura.
La vita è come una fune attaccata alla sorte, non ci resta che attraversarla con equilibrio.
Ho da sempre amato il verbo essere e soprattutto stimo quello che viene dopo se stesso.
Quando l’anima, dall’inferno, arriva al limbo sente di essere in paradiso. Sa che tornerà indietro al dolore del sentire.
Ci sono muri alti fatti di odio e orgoglio, basterebbe poco per farli crollare, riuscire con poco costruire un prato come un giardino al posto di quelle barriere, un prato fertile fatto di fiori profumati e erbe aromatiche, dove tutti possono stringersi la mano.
C’è chi decide di rimanere a casa perché sta bene e non ha bisogno di andare a scoprire il mondo, e chi invece lo deve girare, provare, fare esperienza, per capire che magari non c’è niente di particolarmente nuovo. Ma per capirlo, ha bisogno di viaggiare.
Non amo gli ambiziosi, quelli che mai lascerebbero il centro della strada, quelli che declamano la luce a voce alta. Amo chi sa dimettersi, chi sa sostare nell’ombra e sfiora i muri con i gomiti, chi tace di quei graffi e li porta dentro di sé, chi non rinfaccia mai lo spazio che ha ceduto.