Francesco Galizzi – Tristezza
Cercando la felicità della mia infanzia ho trovato la disperazione di non poterla riavere.
Cercando la felicità della mia infanzia ho trovato la disperazione di non poterla riavere.
Il dolore è un suggeritore di poesia, ti sporca la pelle per decantare la purezza dell’animo.
Avevo il tuo cuore… avevamo lo stesso battito… adesso ti ho perso e il mio cuore è andato in frantumi.
Chi dice “Com’è triste Venezia” non ha mai visto Monfalcone.
Un giorno la nostra specie si estinguerà e non sarà un guerra nucleare la causa, ma una sottile lama silenziosa, nota come indifferenza.
Non piangono le persone vere solamente. Le lacrime spesso usate per convincere lasciano poi passare inosservate troppo spesso quelle vere e sentite.
Mi chiedo quale sia il senso della vita quando ogni cosa intorno a te ti rende triste. Mi chiedo dove siano finite quelle giornate spensierate. Mi chiedo dove siano finiti i miei sogni di bambina. Mi chiedo dove sia finito tutto. Ma forse è proprio questo il punto: è finito tutto.