Francesco Galizzi – Tristezza
Cercando la felicità della mia infanzia ho trovato la disperazione di non poterla riavere.
Cercando la felicità della mia infanzia ho trovato la disperazione di non poterla riavere.
Ricordati di te stesso sempre. Non dare spazio al dolore, ma dagli lo spazio necessario per accettarlo e poi superarlo. Si può ricominciare sempre, si può ripartire da zero. Non sempre si dimentica tutto, le ferite restano ma tu puoi ricominciare lo stesso. Non arrenderti mai, non cedere alla voglia di fermarti. Se sei stato fermato anche per un breve tempo nella vita allora saprai che non serve a nulla. Quindi continua a camminare anche con le lacrime, ma tu cammina. Piano piano il dolore sarà più lontano e le lacrime spariranno e magari nel tuo cammino avrai incrociato anche chi ha saputo far rinascere un sorriso.
Un dolore non occorre che faccia rumore per avere valore.
Sarei più triste senza la mia solitudine.
Talmente sensibile da desiderare di piangere, ma non abbastanza da essere in grado di farlo veramente.
Non sono solo io: tutti gli uomini sono delusi nelle loro speranze, ingannati nella loro attesa.
Vorrei solo avere ancora il talento e la capacità di fermarlo, farlo riflettere prima di agire e di macellare per un’energia che avvelena il suo mondo. Ma il serpente da retta solo a chi ama. E mi deve credere se dico che mi dispiace per lui. Mi dispiace moltissimo.