Francesco Gatto – Filosofia
Usciamo e pensiamo a ciò che non siamo trasformandoci in ciò che vogliamo.
Usciamo e pensiamo a ciò che non siamo trasformandoci in ciò che vogliamo.
Non so se ho amato (nel vero senso della parola) qualcuno! Però sento che ci sono andata molto vicino.
Ogni cosa ha un inizio ma anche una sua fine.
Quando dopo ogni tentativo possibile non riesci ad entrare in sintonia con una persona, meglio evitare.
Il pensiero è una classificazione della mente che agisce per giudizio indiretto, l’idea del pensiero di un Dio perfetto classifica l’uomo, a sua volta perfezione, visto che lo stesso pensiero che ne subisce l’atto dello stesso pensiero di perfezione risulta equo con lo stesso pensiero di Dio, quindi se io sono un essere pensante quindi deduco che il mio pensiero di Dio è trovare in esso un essere perfetto, ma è il pensiero di esso che mi porta ad una perfezione non contaminata, ma il pensiero è esistenza? Se così fosse allora Dio non è perfetto ma è il risultato della nostra imperfezione per essere perfetti, l’idea di Dio invece è una qualificazione di tutti i pensieri veri e non, quindi rimane l’esistenza di Dio che è un ipotesi di valori determinata da due funzioni: “la scelta e la sua funzione” la scelta è decidere se un Dio è un giudice dei propri mezzi con la quale usiamo il suo nome, la funzione è la proiezione con la quale noi qualifichiamo la sua potenza, quindi in entrambi i casi c’è un’idea che un pensiero, l’idea è l’alchimia di un qualsiasi movimento “vita” il pensiero è la conoscenza a posteriori di come sia fatta la sua immagine e somiglianza dall’alchimia stessa dell’idea.
Ammettere i propri errori, comporta una remissione troppo grossa che non tutti sono disposti ad ammettere, logora troppo l’anima, qualche volta non ne vale la pena.
Le mie pulsazioni scorrono attraverso la penna, si impregnano fino alla soglia per poi fuoriuscire l’inchiostro in parole.