Francesco Iannì – Tristezza
Ci sono giorni in cui vorrei che la mia vita fosse in standby.
Ci sono giorni in cui vorrei che la mia vita fosse in standby.
E di punto in bianco il mondo crollò ai mie piedi e l’abisso apri le sue porte per accogliermi… l’addove un tempo c’era felicita ora c’è solo un silenzio e un vuoto… ad accogliermi ogni giorno…
L’inverno accarezza la terra e con il suo candido mantello l’avvolge. È il suo abbraccio.
Certe cose ti lasciano il vuoto dentro, incolmabile troppo profondo e infinito, nel cuore c’è solo silenzio, allora ti senti soffocare, vorresti urlare e ti accorgi che sei sola con te stessa. Ti senti immobile, impotente e riesci solo a piangere, perdi lucidità e ti coglie la confusione, pensi che ogni bacio e ogni carezza era solo una bugia e ti accorgi che ti ha rubato il cuore, non riesci ad odiare perché l’amore è troppo forte, allora cominci a cadere nell’oblio e senti che la tua ferita non smetterà mai di sanguinare.
Se le ali ti fanno male e per ora non puoi volare, non temere il mondo aspetterà un altro giorno fuori.
Vorresti aggrapparti ai tuoi sogni ma forse non basta. Forse ci vuole tempo e a volte nemmeno quello basta.
Vago per la città, come un corpo senz’anima,con le lacrime agli occhi e senza una meta, tanto ormai una meta non c’è più.