Francesco Iannì – Uomini & Donne
Se le altrui considerazioni non valessero affatto, usciremmo di casa senza portare nulla indosso.
Se le altrui considerazioni non valessero affatto, usciremmo di casa senza portare nulla indosso.
Entrarle nell’anima. Appartenersi. Entrare in quelle stanze in cui nessuno è entrato mai. Diventare per lei quel pensiero che le scorre nel sangue e non da tregua. Essere in ogni suo respiro. Sensazioni uniche. Meravigliose. Speciali. Per questo non bastano le parole. Non basta parlare o scrivere di passione. Si parla di orgasmo dell’anima e si cerca quello del corpo. Non che ci sia nulla di male, ma la gianduia è una cosa, la nutella un’altra. Che confusione, e quanto siamo brave noi donne a credere alle parole! Seguiamo le parole come serpenti incantati dalla melodia, finché non ci svegliamo, ogni volta con un livido in più, pronte a cascarci di nuovo e ancora e ancora. Siamo “emozionomani”, drogate di emozioni, pronte a rincorrere il pusher di turno. Forse dovremmo solo ricordarci più spesso che nella donna il punto g è nel cervello, non nelle orecchie.
Non ci sono nè cattive erbe nè uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori.
Il mondo ci osservava, ci giudicava, ci voleva diversi. “Diversi”: orribile, ridicola, insignificante parola. “Diversi” si, da ciò che eravamo davvero. Questo era essere diversi.
L’erotismo di un uomo è la sessualità di una donna.
Ogni uomo agisce motivato da tre sole cose: paura, speranza o abitudine.
Un leggero comportamento mette di buon umore anche la più emancipata delle donne.