Francesco Parolini – Filosofia
Dove il profondo oceano si fonde con il cielo e le nubi vagano libere, lì giace il mio spirito.
Dove il profondo oceano si fonde con il cielo e le nubi vagano libere, lì giace il mio spirito.
Avrei voluto sdraiarmi su una panchina a guardare il cielo, ma qualcuno direbbe che sono una filosofa… altri che sono una barbona.
Il mondo intellettuale si divide in due classi: da una parte i dilettanti, dall’altra i pedanti.
L’illusione: nata dalla speranza e repressa dalla realtà! L’illusione è bella, usata però nel modo giusto. A volte riesce a dare sfumature a momenti e ad attimi importanti. Ma a volte ti crea situazioni inesistenti, rendendo codesti reali. Però devi riuscire a dosarla. L’unico modo è vivere a pieno ciò che ti arriva, ciò che hai. E non attendere persone, luoghi e momenti che potranno e non potranno arrivare. Soffocheresti solo gli attimi esistenti, senza possibilità di ritorno!
Per poter esserci una fine, c’è sempre bisogno di un inizio.
Entrare in una nuova dimensione del tempo, costruendo una condizione di estraneità a ciò che è stato o vorremmo accadesse, è riuscire a vivere nell’adesso. È capire che lo spazio del nostro essere è più ampio di quel disagio emotivo che spesso ci imprigiona.
È fuor di dubbio che i codici convenzionali atti a trasmettere un’informazione non sono sufficienti a garantire la corretta comprensione insita nell’informazione stessa. Per cui, purtroppo, realmente, una nostra qualsiasi forma di manifestazione può avere un significato diverso per coloro che la interpretano. Pertanto, la semplice stesura di un argomento è sempre interpretabile in modo sicuramente diverso da quello che noi sappiamo contenere. Così il nostro pensiero e noi, patiamo molto spesso una sofferta solitudine. Il capire, il capirsi veramente, è qualcosa che esula dai canoni della scienza ed entra in quelli della vita di vera, sentita relazione tra persone. Ci comprenderemo, in fondo, se “ci vorremo almeno un po’ di bene”.
Avrei voluto sdraiarmi su una panchina a guardare il cielo, ma qualcuno direbbe che sono una filosofa… altri che sono una barbona.
Il mondo intellettuale si divide in due classi: da una parte i dilettanti, dall’altra i pedanti.
L’illusione: nata dalla speranza e repressa dalla realtà! L’illusione è bella, usata però nel modo giusto. A volte riesce a dare sfumature a momenti e ad attimi importanti. Ma a volte ti crea situazioni inesistenti, rendendo codesti reali. Però devi riuscire a dosarla. L’unico modo è vivere a pieno ciò che ti arriva, ciò che hai. E non attendere persone, luoghi e momenti che potranno e non potranno arrivare. Soffocheresti solo gli attimi esistenti, senza possibilità di ritorno!
Per poter esserci una fine, c’è sempre bisogno di un inizio.
Entrare in una nuova dimensione del tempo, costruendo una condizione di estraneità a ciò che è stato o vorremmo accadesse, è riuscire a vivere nell’adesso. È capire che lo spazio del nostro essere è più ampio di quel disagio emotivo che spesso ci imprigiona.
È fuor di dubbio che i codici convenzionali atti a trasmettere un’informazione non sono sufficienti a garantire la corretta comprensione insita nell’informazione stessa. Per cui, purtroppo, realmente, una nostra qualsiasi forma di manifestazione può avere un significato diverso per coloro che la interpretano. Pertanto, la semplice stesura di un argomento è sempre interpretabile in modo sicuramente diverso da quello che noi sappiamo contenere. Così il nostro pensiero e noi, patiamo molto spesso una sofferta solitudine. Il capire, il capirsi veramente, è qualcosa che esula dai canoni della scienza ed entra in quelli della vita di vera, sentita relazione tra persone. Ci comprenderemo, in fondo, se “ci vorremo almeno un po’ di bene”.
Avrei voluto sdraiarmi su una panchina a guardare il cielo, ma qualcuno direbbe che sono una filosofa… altri che sono una barbona.
Il mondo intellettuale si divide in due classi: da una parte i dilettanti, dall’altra i pedanti.
L’illusione: nata dalla speranza e repressa dalla realtà! L’illusione è bella, usata però nel modo giusto. A volte riesce a dare sfumature a momenti e ad attimi importanti. Ma a volte ti crea situazioni inesistenti, rendendo codesti reali. Però devi riuscire a dosarla. L’unico modo è vivere a pieno ciò che ti arriva, ciò che hai. E non attendere persone, luoghi e momenti che potranno e non potranno arrivare. Soffocheresti solo gli attimi esistenti, senza possibilità di ritorno!
Per poter esserci una fine, c’è sempre bisogno di un inizio.
Entrare in una nuova dimensione del tempo, costruendo una condizione di estraneità a ciò che è stato o vorremmo accadesse, è riuscire a vivere nell’adesso. È capire che lo spazio del nostro essere è più ampio di quel disagio emotivo che spesso ci imprigiona.
È fuor di dubbio che i codici convenzionali atti a trasmettere un’informazione non sono sufficienti a garantire la corretta comprensione insita nell’informazione stessa. Per cui, purtroppo, realmente, una nostra qualsiasi forma di manifestazione può avere un significato diverso per coloro che la interpretano. Pertanto, la semplice stesura di un argomento è sempre interpretabile in modo sicuramente diverso da quello che noi sappiamo contenere. Così il nostro pensiero e noi, patiamo molto spesso una sofferta solitudine. Il capire, il capirsi veramente, è qualcosa che esula dai canoni della scienza ed entra in quelli della vita di vera, sentita relazione tra persone. Ci comprenderemo, in fondo, se “ci vorremo almeno un po’ di bene”.