Franco Pancaldi – Stati d’Animo
Quando si è troppo sensibili e si è propensi a voler troppo bene, capita di farsi male, al punto da non aver la percezione del malessere stesso.
Quando si è troppo sensibili e si è propensi a voler troppo bene, capita di farsi male, al punto da non aver la percezione del malessere stesso.
Per chi vive nel buio della solitudine, anche un sorriso diventa un raggio di sole.
Non incatenerò mai la mia anima a pregiudizi del tutto fuori luogo. Non giudicherò mai i passi di chi ha fatto le proprie scelte per le circostanze della vita, perché io da fuori riesco solo a guardare in parte a stenti ciò che vuole mostrare. Non lo farò, non giudicherò… chi conosce le proprie fatiche e difficoltà e non chiede niente a nessuno. Chi ha saputo reagire e affrontare i dispiaceri senza abbattersi e nasconde i propri dolori dietro una facciata scura d’apparenza. Non giudicherò chi ha fatto le sue scelte e ha deciso di non essere parte della mia vita. Chi, caduto nel fango della vergogna (con forza e coraggio), ci ha messo l’anima, il cuore e tutto se stesso per tirare avanti e rialzarsi. Non giudicherò, perché io non sono migliore di lui.
Mi sono resa conto che noi siamo come dei pezzi di carta.Prima un albero qualsiasi ci da la vita sperando che qualcuno ci prenda e ci tenga con se…Ma la maggior parte delle volte non accade affatto questo!Tu diventi un miserabile foglio che viene aggiunto ad altri per formare un quaderno dove le pagine vengono consumate e strappate senza che nessuno se ne freghi di quanto soffri mentre le loro dita piano piano ti strappano, non si accorgono di come urli perché non vuoi morire o di come piangi perché stai per abbandonare i tuoi sogni, no loro non si accorgono di niente.Loro ti usano e basta. Verso di te non hanno nessuna emozione e questo ti fa capire quanto un piccolo pezzo di carta come te è insignificante per un umano come loro.
Voglio uscire da questa gabbia-galera di questo sentimento che mi rende indifeso e prigioniero.
Il mio pensiero d’amore, la speranza di vedere il nuovo giorno svegliarsi.
Mi hai chiesto di smettere di scrivere, ma non hai capito che da quel momento mi hai chiesto di smettere di parlarti.