L’uomo immagina qualcosa al di là di ogni barriera. Piuttosto che il vuoto, l’inutile, l’inesistente, l’atemporale, sentendosi vivo e pensante, immagina Dio. Confrontandosi poi con l’immaginato, vedendosi nudo e sprovvisto, cerca di realizzarlo e attiva in sé una marcia che non avrà mai fine. Così, l’immaginato, per il tramite della potenza della fede, realizza, strada facendo, se stesso.
Se invece di imporre la religione l’uomo avesse imposto l’astrologia, oggi quasi tutti crederebbero nell’oroscopo.
Io non mi considero affatto ateo e non capisco come si possa esserlo.
Quando il credente dice “Dio” e l’ateo dice “uomo”, l’agnostico dice “destino”.
Tu lo chiami Dio ma io non lo conoscola mia spiritualità non si esprime nel cultoil mio Dio non vive in cielo non sa neanche volarese ho bisogno di lui non lo devo pregarenon divide le acque non moltiplica i paniil mio Dio è la mia pancia e muove lei le mani…
Non è tanto l’asprezza del cuore, non sono le malvagie intenzioni a guidare all’ateismo gli…
Gli uomini che si affaticano a migliorarsi non fingono mai di essere migliori di ciò che, al momento, effettivamente sono.