Franco Paolucci – Filosofia
La giustizia applicata dall’uomo è soggetta alla sua stessa imperfezione.
La giustizia applicata dall’uomo è soggetta alla sua stessa imperfezione.
Tutto sommato vanno valutate le giornate buone… e si và avanti, certo qualche ripensamento c’è sempre.
Gli anni passano, non c’è niente da fare, loro non guardano in faccia nessuno, ricchi, poveri, giovani, meno giovani, niente sono senza cuore, sono imperterriti, loro avanzano, avanzano e ogni tentativo di fermarli è praticamente impossibile, e così ti ritrovi a fare il primo compleanno, poi i fatidici diciotto anni, il primo quarto di secolo, e pian piano ecco che arrivi a cinquanta, “cinquanta mezzo secolo di vita”, tu non ti senti vecchio, poiché dentro la tua anima non hai età, ti senti ancora un ragazzo, e quando per un attimo te li dimentichi è la gente che te lo fa notare, te lo dicono spudoratamente, senza mezzi termini, “stai diventano vecchio”, non c’è nulla da fare, devi desistere alla realtà, gli anni passano.
E se la speranza fosse la prima a morire… non nutrirebbe i sogni… sono solo una carica a salve per sparare al reale.
L’imbecillità dei filosofi “profondi” è così immensa che è superata soltanto dall’infinita misericordia di Dio.
Forse, il poeta è semplicemente colui che riesce a trasformare la propria follia in poesia.
C’è sempre un motivo per ogni gesto, ogni parola. Basterebbe indossare i panni degli altri per capire meglio “chi” sono gli altri.