Franco Paolucci – Vita
Il frutto della violenza pende dai rami morti dell’albero della vita.
Il frutto della violenza pende dai rami morti dell’albero della vita.
Nella vita ama ciò che sei e non ciò che vorresti essere. Gioisci di ogni momento e tralascia ciò che è passato. Non dare nulla per scontato, tutto è prezioso. Abbraccia chi ami e non pensare a chi è già lontano. Abbraccia ogni momento, rendilo unico e infinitamente tuo.
Per trattare te stesso usa la testa, per trattare gli altri usa il tuo cuore.
La vita è come il pane: col trascorrere del tempo diventa più dura, ma quanto meno ne resta tanto più la si apprezza.
Ci sono persone che a forza di contraddirmi, credono di calpestare i miei pensieri, le mie idee; fanno degli enormi sforzi per poi cadere in basso fino a diventare dei ridicoli materialisti senza rendersene nemmeno conto.
Quando si resta in silenzio per troppo tempo, il mondo diventa sfondo e la sua voce solo brusio. E noi, gli unici protagonisti.
Un’insegnante chiese agli scolari della sua prima elementare di disegnare qualcosa per cui sentissero di ringraziare il Signore. Pensò quanto poco di cui essere grati in realtà avessero questi bambini provenienti da quartieri poveri. Ma sapeva che quasi tutti avrebbero disegnato panettoni o tavole imbandite.L’insegnante fu colta di sorpresa dal disegno consegnato da Tino: una semplice mano disegnata in maniera infantile.Ma la mano di chi?La classe rimase affascinata dall’immagine astratta. “Secondo me è la mano di Dio che ci porta da mangiare” disse un bambino. “Un contadino” disse un altro, “perché alleva i polli e le patatine fritte”.Mentre gli altri erano al lavoro, l’insegnante si chinò sul banco di Tino e domandò di chi fosse la mano. “È la tua mano, maestra” mormorò il bambino.Si rammentò che tutte le sere prendeva per mano Tino, che era il più piccolo e lo accompagnava all’uscita. Lo faceva anche con altri bambini, ma per Tino voleva dire molto.Hai mai pensato al potere immenso delle tue mani?