François Brune – Religione
L’oscurantismo scientifico, si sa, non ha niente da invidiare all’oscurantismo religioso.
L’oscurantismo scientifico, si sa, non ha niente da invidiare all’oscurantismo religioso.
Dio è come uno specchio, lo specchio è sempre lo stesso ma chiunque lo guardi vede una cosa diversa.
Cristo, sei la vera droga! Così lo invocano i drogati della Jesus Revolution (movimento californiano); non immaginano quanto sia vero e confermato da duemila anni di storia umana.
Così, questo mito della caduta è, in contrasto con le intenzioni dello scrittore e del suo Dio, il mito del trionfo dell’uomo: un doppio e tragico trionfo, perché l’uomo ha conquistato la conoscenza, e perché ha avuto il coraggio di pagarla con la morte. Senza volerlo, l’autore della Bibbia ha scritto una pagina degna del mito di Ulisse nell’Inferno di Dante. Nel pessimismo ebraico-cristiano il diritto alla conoscenza si paga con la morte e la dannazione: ma è un diritto che l’uomo si è storicamente acquisito, e che nessuno può togliergli: parola di Dio.
Credere in Dio dovrebbe renderci più buoni e più umani, non più bastardi dentro e fuori.
Per quanto il pentolone sia alto, grosso e profondo ciò che fa Satana resta comunque senza il coperchio!
Il cristianesimo non se l’è presa forse anch’esso con la proprietà privata, con il matrimonio, con lo Stato? Non ha predicato, in loro sostituzione, la beneficenza, la mendicità, il celibato e la mortificazione della carne, la vita claustrale e la Chiesa? Il socialismo sacro è soltanto l’acquasanta con la quale il prete benedice la rabbia degli aristocratici.