Anna Maria D’Alò – Frasi sulla Natura
Come i girasoli, voltiamoci verso la luce e saremo illuminati.
Come i girasoli, voltiamoci verso la luce e saremo illuminati.
E forse, ancora una volta, preferisco la natura agli uomini. Lei ascolta, loro no. La gente ha il vizio di voler essere ascoltata, ma non ricambia mai il favore.
Mi piace ascoltare il fruscio dei rami degli alberi, ammirare il loro sfiorarsi, con il loro continuo movimento passano molto tempo ad accarezzarsi.
I tramonti più belli sono quelli che guardi con la persona che ami.
Primavera: i fiori sbocciano, e noi appassiamo.
Di notte le onde sulla risacca si placano baciando dolcemente la riva, e al mattino sono ancora un turbinio di passione, come due anime che si rincorrono nella poesia dei sensi.
Chissà cosa sente la foglia che si stacca dal ramo, benché le sue nervature apparissero salde nell’innesto, invece, guardarsi morire la speranza del verde ed arrivare alla secchezza dell’arido, inquietante, malaticcio giallognolo e tentennare nella sospensione del refolo che, sadico, pone in prospettiva lo schianto, ma perpetua il senso del precipitare nella stasi della vertigine. Aspiriamo al nitore degli approdi, delle definizioni perentorie dei verbi nella coniugazione d’un passato prossimo che ci faccia chiudere gli occhi in segno di rassegnazione, evitando il gerundio della paura. Sta cadendo.
Nessuna conchiglia può darti il suono del mare se prima non è stata immersa in esso.
Il contatto con la natura fa capire come può essere grande l’anima che si apre ad essa, colmandosi d’immenso.
Il prato il tuo pavimento, il cielo il tuo tetto.
Quando arriva la notte è tutto più magico, le stelle brillano e tu rimani incantato, la luna ti guarda con occhi fissi come se volesse comunicarti qualcosa. Non siamo poi così soli, la natura ci osserva e noi la osserviamo con stupore. Chissà cosa pensa lei di noi, ognuno di noi ha con lei un rapporto favoloso. L’aria fresca ti accarezza dolcemente il viso, fin quando non albeggia il sole, riscaldandoti soavemente lungo tutto il corpo.
Alla fine di ogni diluvio, nubifragio o tempesta, le rane escono a fior d’acqua per fare festa.
Se ami una rosa, devi essere disposto a pungerti. Non ci sono rose senza spine.
La montagna ti offre se stessa, tu ricordati di inchinarti ad essa perché davanti al suo cospetto la tua classe sociale si annulla, la tua altezza diventa minima e il tuo ego si perde nel suo silenzio.
Le montagne sono quei luoghi dove Dio ha ritratto le sue dita quando ha finito d’impastare il mondo.
I fiori sono opere d’arte, autentici capolavori firmati dalla natura.
Ogni giorno la natura danza insieme a noi con la sua musica e i suoi profumi, e noi ce ne accorgiamo solo quando spira forte il vento.