Guido Piovene – Frasi sull’Italia e gli Italiani
Sotto un involucro di sorriso e di bonomia, l’Italia è diventata il paese d’Europa più duro da vivere, quello in cui più violenta e più assillante è diventata la lotta per il denaro e per il successo.
Sotto un involucro di sorriso e di bonomia, l’Italia è diventata il paese d’Europa più duro da vivere, quello in cui più violenta e più assillante è diventata la lotta per il denaro e per il successo.
L’italiano non di rado è capace di pronunciare parole gravi e sincere (suggerite dall’ira, dalla gelosia, dalla necessità di difendere i propri interessi e la propria dignità, o il suo appassionato amore) e, al contempo, di guardare con la coda dell’occhio per accertarsi dell’impressione che sta facendo sugli astanti.
L’Italia è diventata un bordello. Non perché il premier va a escort e qualcun altro a trans, ma perché sono state sovvertite tutte le regole. Un bordello squallido e triste, la cui cupezza si respira nell’aria.
Noi l’Italia la vediamo realisticamente qual è: non un vivaio di poeti, di santi e di navigatori, ma una mantenuta costosa e scostumata: ma è la sola che riesce a riscaldare il nostro letto e a farci sentire uomini, anche se cornuti.
In Italia, tutti sono estremisti per prudenza.
Fratelli d’Italia,l’Italia s’è desta,Dell’elmo di Scipios’è cinta la testa.Dov’è la Vittoria?Le porga la chioma,Che schiava di RomaIddio la creò.Stringiamci a coorte,Siam pronti alla morteSiam pronti alla mortel’Italia chiamò.Noi fummo da secoliCalpesti, derisi,Perché non siam popolo,Perché siam divisi.Raccolgaci un’unicabandiera, una speme:di fonderci insiemegià l’ora suonò.Stringiamci a coorte,Siam pronti alla morteSiam pronti alla mortel’Italia chiamò.Uniamoci, amiamoci,l’unione, e l’amoreRivelano ai PopoliLe vie del Signore;Giuriamo far liberoil suolo natio:Uniti per Dio,chi vincer ci può?Stringiamci a coorte,Siam pronti alla morteSiam pronti alla mortel’Italia chiamò.Dall’Alpi a SiciliaDovunque è Legnano,Ogn’uom di FerruccioHa il core, ha la mano,i bimbi d’ItaliaSi chiaman Balilla,Il suon d’ogni squillai Vespri suonò.Stringiamci a coorte,Siam pronti alla morteSiam pronti alla mortel’Italia chiamò.Son giunchi che pieganoLe spade vendute:Già l’Aquila d’AustriaLe penne ha perdute.Il sangue d’Italia,Il sangue Polacco,Bevè, col cosacco,Ma il cor le bruciò.Stringiamci a coorte,Siam pronti alla morteSiam pronti alla mortel’Italia chiamò.
Mangiar bene, comprar qualcosa, mostrarsi molto ed eccitarsi un po’: potrebbe essere il motto nazionale.
Sotto ogni italiano si nasconde un Cagliostro e un San Francesco.
Se c’è una cosa che in Italia funziona è il disordine.
“Il tempo corre, non si ferma; noi insieme a” Lui “nella speranza di sorprenderlo, sorpassarlo, vincerlo allo start della partenza della vita.È una corsa, un giro di giostra, dove ognuno ha dei biglietti programmati con soste e ripartenza; c’è un momento poi dove, ognuno, è chiamato a farne un ultimo e solo giro. Si è già fortunati se lo si si sa prima, in tempo; quel tempo che ci sfugge sopra ogni cosa e contro ogni mezzo. Ma in fondo, forse, il” senso della vita “alla fine di tutto è questo… chissà.Tutti pronti ai nastri dunque: una volta venuti al mondo la corsa ha inizio.Impariamo però, da ciò che è accaduto prima di noi, da ciò che accade adesso e da quello che è probabile accadrà in futuro.Nulla si insegue se non si è pronti a cadere, farsi male, accettando sofferenze e sconfitte: l’importante è avere la forza di rialzarsi, riparare” il danno subito “e andare avanti finché ci è concesso: sempre.Da 150 anni siamo uniti in un unica grande fratellanza:” l’Italià “: preserviamola! Non Ieri, non domani, ma ora!Vi voglio bene” Fratelli d’Italia”: ovunque Voi siate: ieri, oggi e per sempre: viva l’Italia!
Gli italiani sono sempre pronti a correre in soccorso dei vincitori.
Celebrare il 150º Anniversario dell’Unità d’Italia significa diverse cose: significa verificare da dove veniamo, ma anche dove siamo arrivati e dove andiamo.
Siamo un popolo di illusi? C’è chi gioca la schedina per cambiare la propria vita, c’è chi va a messa per una fede e c’è chi vota per avere un governo onesto. Tolto il destino per i pochi fortunati della schedina, per tutti gli altri restano le illusioni della fortuna, dell’ignoto e soprattutto dell’impossibile.
In tv ci vanno genitori che non vedono il figlio da quindici anni e invece di andare sotto casa loro a citofonargli con il “rischio” di sentirsi dire “vaffanculo” papà o “sali a bere un caffè” papà, preferiscono telefonare ad una trasmissione che a casa del figlio ci manda un postino. Fosse almeno un un vero postino poi…
L’italiano non lavora, fatica.
Non si può fare il ritratto di Mussolini senza fare il ritratto del popolo italiano. Le sua qualità e i suoi difetti non gli sono propri: sono le qualità e i difetti di tutti gli italiani. Il dir male di Mussolini è legittimo: ma è un dir male del popolo italiano.
Politicamente si pascono ancora di illusioni e credono alle fanfaluche più che ai fatti concreti, poi magari si svegliano e voltano le spalle di colpo ai loro idoli.