Friedrich Wilhelm Nietzsche – Stati d’Animo
Vivo a mio proprio credito, forse è solo un pregiudizio, che io viva?
Vivo a mio proprio credito, forse è solo un pregiudizio, che io viva?
Ho cercato di capire la vita ma la mattina mi da risposte diverse della sera, ho cercato di capire l’amore e il cuore batte un colpo al secondo per per dirmi che si può amare, ho cercato di capire le donne ma non sarei un uomo se ci avessi capito qualcosa, ho cercato di capire gli uomini e rimpiango il fatto di non essere nato donna.
Mi vestirò solo della mia anima, infuocherò il ritmo musicale dei palpiti del cuore, illuminerò quel momento magico di pensieri d’amore e di ricordi indelebili. Aspetterò i tuoi abbracci e baci sinceri e il tuo tiepido calore fremente, che sa trasmettere al mio corpo una vibrazione infinita, come una foglia che trema alla brezza leggera del vento.
Ho messo i miei sentimenti nelle mani di persone sbagliate. Gli ho concesso il privilegio di leggermi dentro più di quanto avrei dovuto. Ho permesso loro di ferirmi e spesso anche più di una volta, solo perché stare senza loro mi recava più dolore. Però poi ho capito che restare con loro, continuare a permettergli questo equivaleva a perdere me e li ho dovuto scegliere e ho scelto me!
L’importante non è quello che c’è fuori, ma quello che c’è dentro perché niente è bello come della bellezza interiore. Quando sei felice ascolti la musica, ma quando sei triste ascolti le parole di chi ti vuole bene.
La sofferenza quindi è la risposta al male, ma allo stesso tempo risulta essere l’epifania dell’uomo.
L’esperienza mi ha insegnato che di niente puoi avere certezza, perché il vento cambia sempre direzione e tu sei l’aquilone sospeso in cielo.