G. Viogolo – Arte
Son belle le sere quando la luce scende di colore e dall’oro e dal viola s’immerge nel turchino.
Son belle le sere quando la luce scende di colore e dall’oro e dal viola s’immerge nel turchino.
L’arte, in tutte le sue esplicazioni, è un modo per arrivare a perdersi nell’Infinito, pur essendo “finiti”.
Inseguo il sogno di una casa vivente, versatile, silente, che s’adatti continuamente alla versatilità della nostra vita, anzi la incoraggi, con cento risorse che noi architetti insegneremo, arricchendola, con pareti e mobili leggeri; una casa variabile, simultaneamente piena di ricordi, di speranze e di coraggiose accettazioni, una casa “per viverla” nella fortuna e anche nelle malinconie, con quel che ha di immobile e fedele, e con quel che ha di variabile ed aperto ed aprendone le finestre finché v’entrino nel loro giro, sole e luna e l ‘altre stelle, e tutto è movimento, chi scende e chi sale nel mistero della crescita, e chissà cosa vedrà; rivolgendomi a voi inseguo l’immagine di una nuova società umana; questa immagine non è un miraggio irraggiungibile, e sta a noi sognarla per raggiungerla perché nessuna cosa i è avverata che non fosse dianzi sognata.
Dipingere è iniziare a guardare con gli occhi dell’anima il disegno che lei detta.
Nessuna lacrima nello scrittore, nessuna lacrima nel lettore.
Il grande vantaggio della pittura astratta sta nel fatto che la moglie e i figli possono continuare un quadro quando papà si ammala.
Appena un artista ha trovato il vivo centro della sua attività, nulla per lui è così importante come mantenervisi: il suo posto non è mai, neanche per un attimo, accanto allo spettatore e al critico.