Gabriele D’Annunzio – Cielo
Laudata sii pel tuo viso di perla, o Sera, e pè tuoi grandi umidi occhi ove si tace l’acqua del cielo.
Laudata sii pel tuo viso di perla, o Sera, e pè tuoi grandi umidi occhi ove si tace l’acqua del cielo.
Una stella cadente un graffio nel cielo blu notte ferita che non si rimargina all’istante…
La magia della luna è il più fatale tra tutti gli incanti.
Nuvole al vento, nuvole che vagano senza una meta, come pensieri eterei e senza tempo, nuvole che ci fanno sognare di poter sfiorare il cielo, nuvole che riportano alla mente il passato, svanito in un lampo continuo di felicità, nuvole che ci accompagnano nel presente e verso il futuro, nuvole che assumono le più bizzarre forme risvegliando la nostra fantasia, nuvole pure e innocenti come i sogni di un bambino.
Tra pioggia e sole, capirai d’esser tu quel cielo d’amore.
Le lagnanze sono i tributi più frequenti che il Cielo riceva.
Come può esistere la diversità quando negli occhi si riflette la stessa porzione di cielo?