Gabriele Martufi – Stati d’Animo
Da che parte guardano gli alberi? Lì è il mio sguardo.
Da che parte guardano gli alberi? Lì è il mio sguardo.
Avrei bisogno di raccontarmi, di abbandonare al vento ciò che è racchiuso in me… Ma ci sono sensazioni, che devono restare silenzi… solo silenzi.
Non chiedo al vento perché urla o alla neve perché si scioglie al primo sole che porta con sé troppe magagne. Mal sopporto le domande inutili. Mi godo risposte casuali, difficilmente interpretabili e poco chiare, neppure dette, solo intuite, di quelle che tengono in sospeso nella trama intricata dei “forse”. Sono quelle che non mi stancano mai. Tutto il resto è, spaventosa, noia.
Anche se era libero di amare aveva il cuore prigioniero.
Non è il tempo a segnare il tuo passaggio, ma è il tuo passaggio a segnare il tuo tempo.
La felicità è davanti ai nostri occhi, la sofferenza ci insegna a distinguerla.
La gente pensa che la cosa peggiore sia perdere una persona a cui si vuole bene. Beh, si sbaglia. La cosa peggiore è perdere se stessi mentre si vuole troppo bene a qualcuno e dimenticarsi che anche noi siamo importanti.