Gabriella Stigliano – Vita
Camminavo nelle vesti di un’illusione, poi mi sono fermata.
Camminavo nelle vesti di un’illusione, poi mi sono fermata.
In un bacio si trova la libertà di poter amare.
Quando un’anima nasce in questo paese le vengono gettate delle reti per impedire che fugga. Tu mi parli di religione, lingua e nazionalità: io cercherò di fuggire da quelle reti.
Strani giorni come in un concentrato di vita. Ti perdi, ti preoccupi di quel che sarà. Forse sorriderai o piangerai ancora; la vita è tutto questo, mentre lei va, o mentre passa ti trovi in una tempesta di emozioni. Un soffio di vita ti accarezza, e il tempo. Ti fa correre per una destinazione che non saprai mai, in fondo come disse nietzche: “da quando ho imparato a camminare mi piace correre”. Così, corri, e ancora corri verso un’altra tempesta.
Vorrei non doverci pensare, a volte vorrei sentire semplicemente quella sensazione che provo quando dormo nel sacco a pelo, guardando le stelle. Ma sinceramente mi piace anche molto starmene in casa, mi piacciono molto anche le lenzuola, profumate e pulite, la luce soffusa, il frigorifero, il forno, i tappeti, le candele e gli incensi, i miei libri, le fotografie, i piatti, le scodelle, i bicchieri, le tazzine, il latte, il caffè fatto con la moka, la doccia, la vasca da bagno, i cuscini, il computer, il suono del mio stereo, il videoregistratore, il suono del mio compleanno, il pavimento e il soffitto.L’equilibrio, le carezze, il silenzio.
E basta paragonarsi sempre agli altri. Ognuno vive la sua vita, fa le sue scelte, gioca le sue carte come meglio crede. Inutile criticare sempre e avere gli altri sulla propria bocca. Ci penserà la vita a dagli ragione o torto.
Ci sono giorni in cui ogni cosa che vedo mi sembra carica di significati: messaggi che mi sarebbe difficile comunicare ad altri, definire, tradurre in parole… Sono annunci o presagi che riguardano me e il mondo insieme: e di me non gli avvenimenti esteriori dell’esistenza ma ciò che accade dentro, nel fondo; e del mondo non qualche fatto particolare ma il modo d’essere generale di tutto. Comprenderete dunque la mia difficoltà a parlarne, se non per accenni.