Gaia Ghidelli – Musica
Solo chi ha un idolo può capire quanto sia importante vedere il suo sorriso e sentire la sua voce.
Solo chi ha un idolo può capire quanto sia importante vedere il suo sorriso e sentire la sua voce.
Prendi uno come me, che suona il contrabbasso da quando aveva quattordici anni. Io ho seguito la sua evoluzione: da un semplice strumento pizzicato in due tempi alla completa libertà di musicisti come Stanley Clarke… Mi sono trovato in situazioni in cui i colleghi mi incitavano: sei libero; e io rispondevo: un momento, non so se voglio esserlo. Ho suonato con musicisti giovani che non conoscono che la libertà. Non sanno come si suona a tempo e quanto lo si può apprezzare… Eppure mi piace quello che oggi succede al basso. Alcuni dei giovani che suonano il contrabbasso come una chitarra sono fantastici. Ma io, adesso come prima, preferisco suonare a tempo: ritmo con un buon sound, che non potrà mai essere sostituito da qualcos’altro. È come il battito del cuore.
Quando sento, anche solo in lontananza, le note di un pianoforte le mie cellule celebrali entrano in assonanza con questo lontano ed irresistibile richiamo folgorandomi nell’anima restituendomi ad una dimensione temporale dove ogni cosa è possibile, senza limiti ne limitazioni…
La musica spesso ci aiuta a capire i sentimenti di coloro che non ne hanno.
Ho sentito interpreti straordinari anche con violini meno famosi. Il suono viene da dentro di noi, non da fuori.
Io vorrei che attraverso la mia musica la gente capisse fondamentalmente sono una brava persona.
Il palco è la cosa più democratica che ci sia. Non regala niente a nessuno, non fa sconti. Premia i meritevoli e affossa i bugiardi. Sul palco non ci sono compromessi; o sei qualcosa altrimenti non puoi fingere di esserlo. Il palco è la “livella” degli artisti.