Geminello Alvi – Economia e Finanza
Se fatto con onesta umiltà, il perverso mestiere dell’economista accorda la memoria ai numeri, e alla più pacata ragione.
Se fatto con onesta umiltà, il perverso mestiere dell’economista accorda la memoria ai numeri, e alla più pacata ragione.
Una partita di calcio è metafora dell’economia. Gli arbitri sono pochissimi. Attori protagonisti solo una piccola minoranza. La maggior parte è pubblico pagante. La moltitudine erba e terra.
Quando c’era la lira in Italia, bene o male, eravamo noi italiani a comandare a casa nostra. Con l’avvento dell’euro, sono iniziati i problemi veri, la lira è stata declassata e non siamo più padroni di noi stessi. Si stava molto meglio, quando si stava peggio!
La parte della mente che gli italiani applicano per capire l’economia, ossia la circonvoluzione del cervello dove si riflettono le chiacchiere dei giornali, è tra le più malmesse. I pregiudizi vi s’avvinghiano tra pochi fatti, composti spesso di verità scadute.
Non appena la libertà economica che l’economia di mercato concede ai suoi membri è rimossa, tutte le libertà politiche e le carte dei diritti diventano inganno La libertà di stampa è un puro inganno se l’autorità controlla tutti gli uffici stampa e le cartiere. E così sono tutti gli altri diritti dell’uomo.
Coloro che per denaro diventano ciechi hanno l’avidità come cane guida.
Se l’1% di automazione attualmente impiegata per arricchire poche centinaia di persone sulla terra fosse invece impiegata per coltivare la terra in comunità non ci sarebbe neanche bisogno di energie alternative.