Geminello Alvi – Economia e Finanza
Se fatto con onesta umiltà, il perverso mestiere dell’economista accorda la memoria ai numeri, e alla più pacata ragione.
Se fatto con onesta umiltà, il perverso mestiere dell’economista accorda la memoria ai numeri, e alla più pacata ragione.
Un debito è un debito. Un fatto, un numero, una conseguenzadi circostanze. Un debito non è ne bello ne brutto, è misurabileè circoscrivibile, è aggirabile. Talvolta un debito aiuta,talvolta è un nemico ma si può sempre affrontarlo, sconfiggerloo venirci a patti. Un debito non è alla fine così terribilese si conoscono le regole del gioco. Un po’ come il diavoloche è meno brutto se si ha il coraggio di guardarlo negli occhi.Terribile invece è vedere una società fondata sui consumiche marginalizza chi non riesce a stare al passo.Terribile è vedere tanta gente che di fronte all’indebitamentoe ai problemi contingenti, si perde d’animo e non riesce piùa pensare al domani.
Il capitalismo non è altro che il benessere distribuito secondo un’istituzionalizzata ingiustizia sociale travestita da libertà; il comunismo è la condivisione della miseria vestita da uguaglianza non controllabile per mancanza di libertà.
In quest’Italia agli adulti si concede di fingersi vecchi per andare in pensione, ma poi da pensionati di regredire a giovani.
Se avessi un dollaro per ogni attimo trascorso a compiere azioni che mi facevano sentire male, a questo punto sarei miliardario.
La finanza è la guerra proseguita con altri mezzi.
Gli economisti non sono poi tanto differenti dagli appassionati di fumetti. Ne scelgono uno, lo idolatrano e suppongono che il loro sia meglio dell’altro. “Star Wars è meglio di Star Trek !!! ” L’altro risponde “Cavolate!” .Si immedesimano nei personaggi preferiti (quelli che sentono più simili a loro) e combattono la loro lotta per la supremazia della loro idea, quella del fumetto “perfetto”. Vivono in un mondo a parte, appunto: nel mondo dei fumetti.