Gerlando Cacciatore – Vita
Negare l’esistenza di Dio vuol dire ammettere l’inutilità dell’uomo.
Negare l’esistenza di Dio vuol dire ammettere l’inutilità dell’uomo.
I dolori che non fanno malattia somigliano vagamente a quelle ulcere che cicatrizzano in superficie e che divorano la carne in profondità. Solo il medico attento è in grado di curarle, solo chi si spoglia di se stesso può tentare di capire l’altro…
La cosa bella della vita è che, se anche tutto è già scritto, tu puoi cambiare la storia.
Ma sono di questo genere, proprio, per me, quelle Furie che agitano quelli che declamano, quando proclamano: “Queste mie ferite le ho subite per la libertà della repubblica, questo mio occhio l’ho perduto per voi. Datemi una guida, che mi guidi dai miei figli, che ci ho i tendini tagliati, che non mi tengono su il corpo”. Che sono cose che si potrebbero sopportare, se ci potessero aprire una via, per quelli che si avviano verso l’eloquenza. Ma con dei contenuti tanto sballati, con delle frasi che fanno tanto chiasso per così niente, ci guadagnano soltanto questo, quelli, che ci arrivano nei tribunali, che si trovano come sbarcati sopra un altro pianeta.
Non è necessario che la “vita” debba avere occhi o cervello o cuore. La “vita” è anche buia sincronia o cosmico istinto.
La vita è un fenomeno colossale che non ha alcun senso.
Chi genera timore, innalza muri insormontabili, e porte dai molteplici rucchetti, tra il cuore dell’uomo e il suo prossimo. La solitudine non appartiene al vivere degli uomini di cuore.