Giacinto Cistola – Musica
Non esiste nota sbagliata se ritmicamente giusta… e non esiste nota giusta se ritmicamente sbagliata.
Non esiste nota sbagliata se ritmicamente giusta… e non esiste nota giusta se ritmicamente sbagliata.
Quando tutto va in rovina non siete altro che banalità ricorrenti.
L’unica vera creazione dell’uomo, libera, reale, dove in qualsiasi caso, trovi sempre del piacere in essa, ti crei un tuo mondo, amplifichi le emozioni, e soprattutto, ti fa venire voglia di vivere felice, nonostante tutto.
Gli uomini sono come i libri, spesso la bellezza della loro copertina è inversamente proporzionale al loro contenuto, ma dalla vetrina dell’immensa libreria che è la vita non capisci la fregatura; quella si svela pian piano mentre lo leggi, e quando ti accorgi che stai perdendo il tuo tempo spesso è troppo tardi per rimediare. L’unica salvezza è trovare il lato comico della cosa. La bellezza salverà il mondo, ma solo l’ironia può salvare l’uomo.
Cammini nelle strette vie solo con un paio di cuffie e la musica che scorre nelle tue vene come se fosse adrenalina.
In questa canzone esprimo quello che ho sempre pensato. Che ci sia ben poco merito nella virtù e ben poca colpa nell’errore. Anche perché, non ho mai capito malgrado la mia età, cosa sia esattamente la virtù e che cosa esattamente sia l’errore.Perché basta spostarsi di latitudine e vediamo come i valori diventano disvalori e viceversa. Non parliamo poi, nello spostarci nel tempo. C’erano morali nel medioevo che oggi non sono assolutamente riconosciuti. Oggi noi ci lamentiamo, vedo che c’è un gran tormento sulla perdita dei valori, bisogna aspettare di storicizzarli. Io penso, che non è che i giovani di oggi non abbiano più valori, hanno sicuramente dei valori che noi non siamo ancora riusciti a capir bene, perché siamo troppo affezionati ai nostri.
E ascolto la mia canzone preferita che mi trascina su di un altro pianeta; un pianeta fatto di emozioni incantevoli, mischiate con gli odori di ciò che mi appartiene. Chiudo gli occhi e continuo ad avanzare verso di esso. È tutto un brivido, è tutto mio, ma soprattutto, è tanto amore. Tendo la mano per aggrapparmi a qualcosa pur di restare lì, su quel pianeta, ma il vento, incessante, mi butta a terra. Mi rialzo, cerco la forza di riprovarci, ma ricado ai piedi di quell’isola, che forse non esiste.