Giampaolo Pansa – Società
Quando sento Grillo urlare “italiani” mi viene il gelo nel sangue, perché mi ricorda qualcuno che strillava la stessa parola con la stessa enfasi da un balcone di Palazzo Venezia.
Quando sento Grillo urlare “italiani” mi viene il gelo nel sangue, perché mi ricorda qualcuno che strillava la stessa parola con la stessa enfasi da un balcone di Palazzo Venezia.
Un regno terrestre non può esistere senza l’ineguaglianza tra gli esseri umani. Alcuni devono essere liberi, altri servi, alcuni dominanti, altri sottoposti.
Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola.
Quanto più piccolo è l’uomo, tanto più lunga sarà la lingua.
L’incertezza della condivisione è figlia della debolezza individualista. Anonimi andiamo avanti, in un tempo senza tempo, in un’epoca imprigionata all’interno di mura che non ci preoccupiamo di abbattere, scavalcare o abbracciare.
Ci sono personaggi che fanno rimpiangere quelli che l’etichetta di delinquente ce l’hanno scritta in faccia.
Nei Promessi Sposi c’era l’Innominato, oggi ci sono gli Innominabili.