Gian Genta – Paura & Coraggio
L’esitazione si vince a piccole dosi ma più l’affronti e più persevera.
L’esitazione si vince a piccole dosi ma più l’affronti e più persevera.
Sono l’ombra delle mie paure e il miraggio di ciò che non sarò mai.
Alle persone come me, che han sempre un po’ di paura dentro. Paura dei silenzi, quelli che fan rumore. Degli ospedali o di mostrarsi fragili. Degli addii perché ti spezzano. Delle parole che feriscono. Paura del buio perché non sai cosa c’è altrove. Paura di perdere chi ami. Paura di dimenticare. Di voltarti, un giorno, distrattamente dall’altra parte. Paura di non venir capiti, compresi, amati nei nostri mille difetti. E la paura forse un pizzico ci rende migliori. Ma fragili. E alcune paure sono silenziose, scivolano solo sull’anima. La nostra.
Cerco solo di andare avanti,passo dopo passo, per non rimanere inerte sull’orlo di quel precipizio buio, no, non ho più paura oramai…Tiro un gran respiro, aspettami arrivo.Apro le braccia sebbene non abbia ali abbastanza forti per volare…Chiudo gli occhi… e mi lascio cadere.
L’ansia è navigare in una pozzanghera in burrasca.
Non mi arrenderò anche se dovessi trovare mille ostacoli che ostruiscono il passaggio. Non mi arrenderò. Perché non voglio, perché non posso. Anche se dovessi brutalmente inciampare e cadere cento, mille volte. Non mi arrenderò. So di potercela fare. So che la vetta da raggiungere è lontana, ma conosco anche le miei forze e le mie consapevolezze e sono certa di farcela. Sono certa che il coraggio si alimenta con le paure, che la forza cresce con le delusioni. Che le certezze si aumentano con gli sbagli commessi. Il male mi fa fatto comprendere “il bene”. Quindi lotterò per trovare ciò che cerco, ma soprattutto lotterà per abbracciare la felicità. Non mi arrenderò, perché è una mia scelta. Perché voglio giocare fin in fondo e vincere la partita della mia vita.
Non permettiamo che nessuna situazione o persona, possano sopprimere il nostro talento e la nostra vitalità. Non bisogna adeguarsi e rassegnarsi a ciò che non ci rende noi stessi, bensì vittime di un sistema sociale che ci plasma negativamente.