Gianluca Conti Borbone – Cielo
Le nuvole sono il dito dietro il quale l’uomo pavido si nasconde per evitare di osservare l’immensità del cielo.
Le nuvole sono il dito dietro il quale l’uomo pavido si nasconde per evitare di osservare l’immensità del cielo.
Tu non lo sai, nemmeno io, ma poi si l’ho saputo! Quando? In un sogno, più vero del reale! Ecco insieme mani strette alle mani tu fissavi un orizzonte di una luce mai vista, il celo con le sue stelle a illuminarti i sentieri. Tutto si scostava dal passato, un amore vero governava la terra nessuno più soffriva, nessun bambino piangeva, il sorriso nella bocca di tutti il paradiso era nell’anima! Tu non lo sai ma io l’ho sognato quel mondo!
Una sirena non appartiene né al mare né alla terra, se desidera solo il mare o solo la terra… la sirena è come l’uomo sospeso tra la terra e il cielo.
Ma chi può tollerare di sapere quali stelle sono già morte? C’è qualcuno al mondo che possa sopportare di sapere che lo sono tutte?
Capirai che il cielo è bello perché in fondo fa da tetto a un mondo…
Piange lacrime amare questo cielo che assiste ai nostri vani sforzi di toccare le nuvole.
Un cielo ricamato di stelle: custode dei sogni e delle tante promesse d’amore sussurrate.