Gianluca Menegazzo – Stati d’Animo
Lasciami solo qui dentro, questa stanza è la mia mente, non voglio nessuno, occuperebbe solo spazio utile al niente che regna.
Lasciami solo qui dentro, questa stanza è la mia mente, non voglio nessuno, occuperebbe solo spazio utile al niente che regna.
Appartengo ad un’antica stirpe di viaggiatori. Anche io, solitario, mi incammino. E in ogni luogo riconosco i volti dei miei avi; negli intricati disegni sulle cortecce degli alberi, nelle sagome imponenti dei monti. Ogni ruscello sussurra i loro nomi gloriosi, la loro empia voce nel vento segna il mio cammino. Un solo viso mi è estraneo, riflesso nelle calme acque in cui mi fermo a specchiarmi. Pare il volto di uno sconosciuto, odioso compagno. Eppure ero sicuro di essere partito solo. Senza meta vago inseguendo quel riflesso, vago nella speranza di scoprire, un giorno, a chi davvero appartiene quel volto che mi rifiuto di dire mio. Mi incammino, per i mille tramonti a che verranno alla ricerca di un’identità.
Ora vorrei che tutto questo fosse giusto, che ne valesse davvero la pena. Ho scoperto di avere un cuore anche io. Di provare dei sentimenti anche io. Ho scoperto che non era la fame a corrodermi lo stomaco. Ma la nostalgia. La mancanza di persone che mi facessero credere che ne valesse ancora la pena di fidarsi. Di regalare affetto. E ora sono qui, in equilibrio. E lo so. Di essere più fragile di prima. Perché adesso mi fido. Perché adesso so sognare. Insieme.
Ormai non posso sopportare di vedere loro due insieme. Voglio allontanarmi.
Non riducete mai gli affetti per gli affanni della vita!
La sensibilità accende l’anima, ma quando è indomabile fa male al cuore.
Non posso vendere la mia anima al diavolo per tè…e… non lo farò…