Gianluca Menegazzo – Stati d’Animo
Lasciami solo qui dentro, questa stanza è la mia mente, non voglio nessuno, occuperebbe solo spazio utile al niente che regna.
Lasciami solo qui dentro, questa stanza è la mia mente, non voglio nessuno, occuperebbe solo spazio utile al niente che regna.
Rabbia, tensione, ansia, fobia, volere fare ma non poter fare. Poter essere libero, ma hai le ali tarpate. Volere fare e sentire tutte le accuse addosso. Sentirsi fuori, ma essere dentro, vivere come in un incubo, ma essere normali. Sentirsi diversi pur essere normali. Tanta gente non sa, non capisce, non sente e ti giudica, ti fa sentire diverso e per cosa, per ottusità e ignoranza, e non cerco compassione, ma cerco un po di fetta di mondo anche per me. In poche righe ho scritto cosa vuol dire soffrire di ansia, la mia.
Siamo meteore in uno spazio prigioniero del tempo.
Le sole persone con le quali ora mi interesserebbe di trovarmi sono gli artisti e coloro che hanno sofferto: quelli che sanno cosa sia la bellezza, e quelli che sanno cosa sia il dolore: nessun altro mi interessa.
Cogliere quell’aspetto profondo ed essenziale del nucleo del dolore ci fornisce il passaporto per poter afferrare al volo un viaggio in quegli attimi di felicità che altrimenti non riconosceresti. Caratteristica della felicità è la fugacità, dura un attimo, è uno stato d’animo, un’emozione e le emozioni hanno un loro tempo e un’anima che ha vissuto il tormento del dolore impara a coglierle.
Quando il tuo cuore viene toccato da parole, quando senti di essere stata compresa. Arrivi alla conclusione che non basta poi tanto per capirsi ma solo andare oltre le apparenze!
I nostri piccoli fallimenti quotidiani, si riparano, e migliorano la propria fiducia in un domani anche se critico.