Gigliola Perin – Stati d’Animo
Chiesi un dono questa notte. Non parlava di pace e serenità. Non chiesi amore, non volevo ricchezza. Chiesi che per un solo giorno la mia anima fosse libera dal dolore.
Chiesi un dono questa notte. Non parlava di pace e serenità. Non chiesi amore, non volevo ricchezza. Chiesi che per un solo giorno la mia anima fosse libera dal dolore.
Ci sono freni e catene alla libertà costruiti da noi stessi, non costruirne altri dentro te stesso perché è l’unico posto dove puoi veramente essere libero.
Il pianto dentro di noi che muove al riso.
Dovremmo saper ritagliare del tempo. No, non per fare altre cose. Dovremmo essere capaci di ritagliare il tempo passato, come la giornata appena trascorsa ad esempio. Per poi rileggere quei frammenti che sanno di buon umore e fare bei sogni. Ritagliamo dunque la sveglia del mattino, la colazione di fretta. I “buona giornata” e i “ci vediamo più tardi”. Gli abbracci improvvisi e le corse sotto la pioggia. Le barzellette degli amici, le nostre risate fragorose. Ritagliamo il rientro a casa, le coccole del gatto davanti ad un buon libro. I racconti della nonna, la merenda e le guance sporche di marmellata. La cioccolata calda e il profumo di biscotti. Ritagliamo i “buonanotte” e conserviamo gli “a domani”. Perché nulla è più meraviglioso della certezza di rivedere qualcuno l’indomani. Di saperlo al tuo fianco, nonostante tutto. Nonostante ciò che è passato.
Pian piano il silenzio esterno della sera si tramuta nell’interiore calore del corpo.
Tra le parole il messaggio di chi si arrende, negli occhi il silenzio di chi attende.
La scarsa autostima e il quasi perenne senso di colpa possono essere le conseguenze del poco amore verso sé stessi, e quando non ci si ama, si diventa vittime, prima proprie e poi degli altri.