Gigliola Perin – Stati d’Animo
A volte basterebbe coprire il silenzio con molto rumore, ma non toglierebbe il dolore. Dicono che tutto passi, ma chi lo dice non ha mai indossato la mia pelle.
A volte basterebbe coprire il silenzio con molto rumore, ma non toglierebbe il dolore. Dicono che tutto passi, ma chi lo dice non ha mai indossato la mia pelle.
Nemmeno io mi sopporterei, se non fossi obbligato a farlo.
C’è sempre qualcosa da aspettare. C’è sempre qualcosa che aspetti per ore e ore, per giorni interi o persino per anni. Aspetti l’arrivo dell’estate, le prime piogge d’autunno. Aspetti la telefonata di un amico, l’arrivo di una cartolina. Aspetti per sorseggiare una cioccolata bollente, per sfornare biscotti. Aspetti il natale e il giorno del tuo compleanno. Aspetti di veder spuntare l’arcobaleno tra le nuvole. Aspetti eventi che magari non accadranno. Aspetti domande e risposte, sguardi, sorrisi, abbracci. E poi aspetti le persone, sempre. Aspetti sempre qualcuno. Ma ti fermi mai ad aspettare te stesso?
Scelsi la solitudine, scelsi me stesso escludendo il mondo. Erano troppi gli anni vissuti male, troppe le esperienze negative vissute in un mondo altrettanto negativo e caotico. Così scelsi la montagna, la natura, il silenzio. Perché per trovare la mia strada era necessario ascoltare ciò che la mia anima provava a dirmi da tempo.
Per avere un mondo perfetto dovrebbe essere da soli bambini, senza malinconia senza inquietudine, senza cattiveria. Sarebbe un mondo all’insegna della purezza, dell’amicizia della bontà, all’insegna dell’amore, e di tutto ciò che è bello ai loro occhi. Un mondo in cui le nostre lacrime dovrebbero profumare solo di caramelle e non di veleno. Un mondo in cui la pioggia non dovrebbe rattrista ma d apparire come una cascata di fili di argento che dissetasse tutta la terra. Un mondo in cui sogni e fantasia soppianterebbero la malinconia e gli incubi, e in cui ogni cuore e un anima sarebbero al riparo da ogni male, protetti da un fortino chiamato felicità. Un mondo dominato da solo bambini sarebbe il mondo che tutti sogniamo. Ma questo posto è l’isola che non c’è.
L’umiltà si poggia come un candido fiore sul cuore, la riconosci nelle persone che profumano d’incanto.
Oggi è una di quelle giornate in cui avrei voglia di essere compreso… avrei voglia di sguardi, di mani che si sfiorano, abbracci morbidi, di occhi negli occhi e… non una parola,perché sarebbe superflua.