Gigliola Perin – Stati d’Animo
Allungherò la mia mano, asciugherò i tuoi occhi con il vento del silenzio tra i rami della vita. Aspetterò che la tua anima riprenda la via di casa. Prendi questa mano è qui, per sollevarti quando il tuo corpo cade.
Allungherò la mia mano, asciugherò i tuoi occhi con il vento del silenzio tra i rami della vita. Aspetterò che la tua anima riprenda la via di casa. Prendi questa mano è qui, per sollevarti quando il tuo corpo cade.
Si insinua un nuovo giorno e senza far rumore stringe tra le sue braccia tutto quello che mi apparteneva.
Vorrei una piccola luce nel buio che circonda il mio cuore, un segno, la piccola fiamma di un cerino che mi dica: “mi sento smarrito anch’io come te, mi manca l’altra metà del mio cielo” e in quel momento, allungare la mano per poter riprendere insieme il cammino.
Sono silenzio, battiti, brividi, pura follia. Io “sento”, nell’attimo di un respiro, dalla pelle al cuore.
Non sarò mai parte di un “gregge”, sarò sempre io, contro il resto del mondo.
Solo perché è stato amore sempre appare malinconico il suo sfumare d’intensità… e solo l’idea d’aver sprecato sincere emozioni indolenzisce il cuore.
Non trovai mai l’amore che desideravo, ne la comprensione che bramavo. La bocca è arida, i miei occhi bruciano e le mie mani sono vuote come vuoto è il mio cammino. Il mio cuore è rimasto senza la sua giustizia ed ora lo tengo in pugno e lo guardo distratta come un oggetto che non mi è mai appartenuto.