Gigliola Perin – Stati d’Animo
Allungherò la mia mano, asciugherò i tuoi occhi con il vento del silenzio tra i rami della vita. Aspetterò che la tua anima riprenda la via di casa. Prendi questa mano è qui, per sollevarti quando il tuo corpo cade.
Allungherò la mia mano, asciugherò i tuoi occhi con il vento del silenzio tra i rami della vita. Aspetterò che la tua anima riprenda la via di casa. Prendi questa mano è qui, per sollevarti quando il tuo corpo cade.
La solitudine è sentirsi a disagio con le persone, non perché le persone sono sbagliate, ma perché lo è chi manifesta nel non accettare gli altri la negazione del proprio non accettarsi.
Lei si portava l’insicurezza sempre addosso, come un vestito, come un paio di scarpe scomode ma quasi consumate.
Diffido di chi vive di certezze, presunte sicurezze. Li osservo da lontano, a distanza di sicurezza. Da sempre prediligo il fascino di una fragilità, la sensualità una debolezza, la timidezza di un’incertezza.
Sono quei piccoli ed improbabili gesti che rendono la vita, un po’ meno amara!
Unione indelebile stretta tra le mani e penetrata dentro la pelle fino in fondo all’anima.
Le preoccupazioni affliggono e sono anche motivo di vita; se non ci fossero sarebbe appiattimento.
La solitudine è sentirsi a disagio con le persone, non perché le persone sono sbagliate, ma perché lo è chi manifesta nel non accettare gli altri la negazione del proprio non accettarsi.
Lei si portava l’insicurezza sempre addosso, come un vestito, come un paio di scarpe scomode ma quasi consumate.
Diffido di chi vive di certezze, presunte sicurezze. Li osservo da lontano, a distanza di sicurezza. Da sempre prediligo il fascino di una fragilità, la sensualità una debolezza, la timidezza di un’incertezza.
Sono quei piccoli ed improbabili gesti che rendono la vita, un po’ meno amara!
Unione indelebile stretta tra le mani e penetrata dentro la pelle fino in fondo all’anima.
Le preoccupazioni affliggono e sono anche motivo di vita; se non ci fossero sarebbe appiattimento.
La solitudine è sentirsi a disagio con le persone, non perché le persone sono sbagliate, ma perché lo è chi manifesta nel non accettare gli altri la negazione del proprio non accettarsi.
Lei si portava l’insicurezza sempre addosso, come un vestito, come un paio di scarpe scomode ma quasi consumate.
Diffido di chi vive di certezze, presunte sicurezze. Li osservo da lontano, a distanza di sicurezza. Da sempre prediligo il fascino di una fragilità, la sensualità una debolezza, la timidezza di un’incertezza.
Sono quei piccoli ed improbabili gesti che rendono la vita, un po’ meno amara!
Unione indelebile stretta tra le mani e penetrata dentro la pelle fino in fondo all’anima.
Le preoccupazioni affliggono e sono anche motivo di vita; se non ci fossero sarebbe appiattimento.