Giorgia Stella – Vita
La vita, come il tempo, è un susseguirsi di stagioni, ma ricorda che anche nell’inverno più nero può brillare il sole.
La vita, come il tempo, è un susseguirsi di stagioni, ma ricorda che anche nell’inverno più nero può brillare il sole.
Ogni giorno di più, mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell’amore che non abbiamo donato. L’amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l’eternità.
Navigo in un oceano dove non esiste acqua perennemente in lotta con le onde dei miei ricordi.
È la digestione della sconfitta a generare la fame della rivalsa.
Siamo una pratica di burocrazia cosmica, un atto protocollare d’oltre dieci miliardi d’anni.
Se le mura fossero di vetro e potessimo vedere, ci accorgeremmo che molto spesso ci lamentiamo per delle cavolate, mentre chi davvero soffre non riesce più neanche a farlo dalla disperazione.
Alcune persone sono come stagioni: certe sono aride, ma altre hanno la primavera nel cuore.
Ogni giorno di più, mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell’amore che non abbiamo donato. L’amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l’eternità.
Navigo in un oceano dove non esiste acqua perennemente in lotta con le onde dei miei ricordi.
È la digestione della sconfitta a generare la fame della rivalsa.
Siamo una pratica di burocrazia cosmica, un atto protocollare d’oltre dieci miliardi d’anni.
Se le mura fossero di vetro e potessimo vedere, ci accorgeremmo che molto spesso ci lamentiamo per delle cavolate, mentre chi davvero soffre non riesce più neanche a farlo dalla disperazione.
Alcune persone sono come stagioni: certe sono aride, ma altre hanno la primavera nel cuore.
Ogni giorno di più, mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell’amore che non abbiamo donato. L’amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l’eternità.
Navigo in un oceano dove non esiste acqua perennemente in lotta con le onde dei miei ricordi.
È la digestione della sconfitta a generare la fame della rivalsa.
Siamo una pratica di burocrazia cosmica, un atto protocollare d’oltre dieci miliardi d’anni.
Se le mura fossero di vetro e potessimo vedere, ci accorgeremmo che molto spesso ci lamentiamo per delle cavolate, mentre chi davvero soffre non riesce più neanche a farlo dalla disperazione.
Alcune persone sono come stagioni: certe sono aride, ma altre hanno la primavera nel cuore.