Giorgio Bettinelli – Libri
È un destino crudele quello di chi ha un’anima ligia al dovere e un cuore fuorilegge.
È un destino crudele quello di chi ha un’anima ligia al dovere e un cuore fuorilegge.
Nell’amore non esistono regole. Possiamo provare a guidarci con un manuale, controllare il cuore, avere una strategia di comportamento ma, tutto questo è una sciocchezza. Chi decide è il cuore, e ciò che lui decide è ciò che vale. (da “Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto”)
Per primo viene il fuoco, il sangue per secondo…Terza è la tempesta, che al quarto annega il mondo…Al cinque c’è la rabbia, al sei l’odio abissale…Settima è la paura, ottavo il più gran male…Il nove è la tristezza, e dieci fa il dolore…All’undici la morte… poi il dodici, l’amore…Tredici passi alla porta del Diavolo…Dall’Uomo Nero non si torna, non si torna davvero…
E credere in te soltanto, giurare in te soltanto, riporre in te soltanto la mia fede, la mia forza, il mio orgoglio, tutto il mio mondo, tutto quel che sogno, e tutto quel che spero…
Il matrimonio (con le sue responsabilità) è una splendida roccia dietro cui nascondersi quando il nemico (i genitori, la maturità, il successo) ti spara addosso.
Mi sentivo intrappolata come in uno di quegli incubi terrificanti in cui, per quanto corri e corri finché i polmoni non ti scoppiano, non sei mai abbastanza veloce. Più cercavo di farmi strada fra la folla impassibile, più le gambe sembravano lente, ma le lancette della grande torre campanaria non accennavano a rallentare. Vigorose, indifferenti e spietate, giravano inesorabilmente verso la fine… la fine di tutto.Però non era un sogno, e nemmeno un incubo in cui correvo per salvare la mia vita: in gioco c’era qualcosa infinitamente più prezioso. Quel giorno, della mia vita m’importava ben poco.[…] Soltanto io ero libera di attraversare di corsa la piazza luminosa e affollata.E non ero abbastanza veloce.[…] Al primo rintocco delle campane, che rimbombavano nel terreno sotto i miei piedi spossati, capii di essere in ritardo, lieta che ad aspettarmi ci fosse un nemico assetato di sangue. Perché, se avessi fallito, avrei rinunciato a qualsiasi desiderio di vivere.
“Io e te sappiamo che Lucius è un uomo d’onore. Chiunque lo conosca, se ne rende conto. Ma Vasile ha tentato di corromperlo, come una pedina fra le sue mani. Per questo Lucius non è mai riuscito a comprendere la sua vera natura: nobile principe o guerriero spietato? Tutt’e due? Lucius è un vampiro in lotta con se stesso” poi aggiunse. “È ossessionato. Ora crede che prima o poi farà del male…””a me”.”Già. Non voleva costringerti a un’eternità accanto a un mostro”. Dorin fece una pausa. “Ma ora è lui a soffrire terribilmente”.Scrutai il volto del mio accompagnatore di viaggio. “Cosa intendi dire?””Lucius ha bisogno di te. Piange per la tua mancanza. Lui ti ama. È una cosa davvero rara che un vampiro ami così. Si dice che l’amore vero sia solo un mito nel mondo dei vampiri. Siamo esseri malvagi per natura. Ma Lucius ti ama davvero. Ti ama – come tu ami lui”. Mi guardava, quasi terrorizzato, al pensiero che Lucius scagliasse le sue ire sul povero zio Dorin. “Antanasia, solo tu puoi fermarlo. Sta scatenando una guerra: Vladescu e Dragomir. Noi Dragomir, il nostro clan perderà contro di Lucius, lui è spietato, è cambiato. Dovrai fare i conti con un Lucius completamente diverso. Sarà capace di ucciderti devi stare molto attente”. Sulla lista delle priorità ora c’era: tenere a bada i dragomir. Poi riconquistare il mio reditivo e più che mai furiosa fidanzato. E infine evitare la guerra incombente. Poi l’aereo incontrò una turbolenza e sulsutammo ripetutamante sul posto. Dorin allora mi afferrò una mano e sorrise, dicendo: “Bentornata in Romania, Principessa Antanasia”