Giorgio De Luca – Tristezza
Quando il cuore diventa pietra non basta il sole a scaldarlo.
Quando il cuore diventa pietra non basta il sole a scaldarlo.
Sei speranza, la mia, sei luce che illuminerà il mio futuro, sei musa e poesia, sei possibile e impossibile, troppo tempo ho vissuto senza te, la mia vita è stata senza te, ho solo avuto un assaggio di quel che potrebbe essere vivere con te, mi è bastato per capire che adesso la mia vita la vorrei vivere solo con te.Perché non dovrei dirti quel che sento, perché dovrei nascondere il mio amore, devo soffrire? Soffro già, per non averti, soffro perché tu soffri. Un po’ di pace, solo quando ti penso, piacevole melodia, come quando ascolta un bella canzone, un altro uomo sarò per te, lo sono già nei mie sogni con te. Vivimi se mi ami, non chiederti perché!
Chi dice “Com’è triste Venezia” non ha mai visto Monfalcone.
Il bambino in un letto di ospedale, l’anziano dimenticato da tutti, le donne sottomesse e sfruttate, i tanti malati, le vittime della guerra, i piccoli violentati. Quanta tristezza. Se possiamo, dove c’è questa sofferenza, portiamo un sorriso. Non ci costa nulla, ma dà tanto: soprattutto a noi!
Ti sei quasi strappato l’anima dal petto per toglierti da dentro qualcuno che ti aveva ferito? Tranquillo… Senz’anima a volte si vive meglio.
Le favole belle sono quelle che non hanno pagine stracciate.
Un giorno restai a fissare per qualche secondo in più il sole, già da subito mi iniziarono a lacrimare gli occhi, mi bruciavano ed era come se ci fosse andato dentro dell’alcool. Già da subito li coprì, non volevo che gli altri fraintendessero. Due cose hanno fatto rossi quest’occhi, uno non torna mai più tardi delle nove, l’altra porta rossetto e tacchi.