Giorgio De Luca – Tristezza
Togli quella benda dagli occhi che ti oscura la vista e ritrova te stesso.
Togli quella benda dagli occhi che ti oscura la vista e ritrova te stesso.
C’è tempesta sul mare.Le gocce di pioggia scendono fitte, scorrono veloci, come il rimpianto.Il cielo è grigio ed il vento è forte, freddo, tagliente.Le onde urlano la rabbia che ho nel cuore.Vorrebbero spazzare via tutto, distruggere quella scogliera, annullare quella spiaggia.Vorrebbero cancellare ogni cosa si pari loro innanzi, i ricordi, le immagini, i desideri, la speranza. Il loro è un cammino incessante, il movimento è convulso e nervoso. Nella loro corsa crescono, si alzano per poi ricadere giù in mille vortici, confusi, indistinti come i miei pensieri. Non c’è luce se non una penombra grigia che tutto avvolge. Il sale è nell’aria e rende le mie labbra amare. La corrente è violenta, subdola, invincibile. Trascina via la mia anima. La porta in fondo ad un abisso. L’abisso di una storia che non mi appartiene più.Ma il mare cambia, pian piano si calma. Le onde prima ruggenti ora diventano silenti, scivolano sulla sabbia fine lentamente, come una carezza. L’aria si fa mite e dolce, diventa limpida e serena. Di tutto quel fragore assordante non resta nulla.Non resta più nulla.
Il tempo ci frega la vita e ci assesta anche il colpo di grazia.
Pochi sanno leggere e interpretare la tristezza nell’anima, non tutti gli occhi sono fatti per scrutare i nascondigli del cuore!
Le delusioni del passato, sono la pesante valigia che portiamo nel nostro viaggio. Vorremmo abbandonarla, perché molto faticosa da trascinare. Ma chi ha vinto la delusione, sa quanta forza dà quella valigia.
Le lacrime sono gli acquazzoni estivi sull’anima.
Quando siamo solo un involucro “apparente” che ricopre la persona fallita che realmente siamo, diventiamo automaticamente lo specchio delle colpe, delle ingiurie e della cattiveria che scagliamo contro gli altri solo per sentirci migliori.