Giorgio De Luca – Tristezza
Togli quella benda dagli occhi che ti oscura la vista e ritrova te stesso.
Togli quella benda dagli occhi che ti oscura la vista e ritrova te stesso.
Nulla è più triste dell’allegria al suo culmine.
Mi ha sempre colpito uno strano aggettivo del dolore: un dolore “sordo”. Il dolore invece (si) sente, eccome!
Non c’è Amore che non possa diventare Dolore, come non esiste Dolore che non possa tramutarsi in Amore!
Non esiste nostalgia più grande di ciò che non è mai accaduto.
Sublimo il dolore di queste lacrime che fluttuano leggere seppur pesano all’anima mia, sublimo quel dolore stringendo i pugni, quasi a voler stringere via quel malessere che non mi lascia respiro, lacrime amare, quasi d’addio a quell’ombra di un passato che mai tornerà se non vestito di ricordi, Dio mio! Fà male, non passa mi dico, non passerà mai, intanto passa il tempo, ed io resto inerme in silenzio mentre aspetto, aspetto che passi, passi il dolore di lacrime che seppur fluttuano leggere, pesano all’anima mia!
Nell’inferno della solitudine si muore.