Giovanna Sacchiero – Stati d’Animo
Non posso sentire il dolore o il piacere degli altri, posso solo sentire il mio e presumerne una similitudine…
Non posso sentire il dolore o il piacere degli altri, posso solo sentire il mio e presumerne una similitudine…
Non dirmi che sono cambiata, non hai saputo leggere nei miei occhi che chiedevano solo di essere amata. Non sono stata io ad allontanarmi, lo hai fatto tu nel momento stesso in cui hai deciso di andartene mentre io aspettavo soltanto che restassi.
Ho imparato dalle mie cadute, dalle mie ginocchia sbucciate, dalle mie lacrime versate, che se non ci fossero state, non sarei quella che sono adesso. Quella che non vuole arrendersi, quella che ama la vita, quella che cerca nel miglior modo possibile di rendere i sui giorni, “semplicemente migliori di ieri”!
Dubbi, ombre della notte, silenzio che avvolge, lame che feriscono restano sospesi tra la mente e il cuore, vivono aleggiando posandosi tra le pieghe dei giorni come fiamma, accendono il fuoco bruciandoti fino a consumarti.
E smettiamola con quest’animo da crocerossina che poi le piaghe le ritroviamo sulla nostra di pelle e sul nostro di cuore. Senza nessuno che ci pensi. Piantiamola col credere che le persone cambino. Di certo non migliorano come il vino, si rivelano per ciò che son sempre state. E non sarà, spesso, una bella sorpresa. Piantiamo un geranio in giuardino piuttosto. Darà più soddisfazione. Smettiamola col credere che certe azioni sono fatte con l’intento di attirarci. Chi ti ferisce non ti vuol mica bene, figurati se ti ama. E basta perdonare, a quello ci pensano i preti nelle confessioni. Bisogna alzare i tacchi ed andarse, ritrovare dignità propria e sorrisi. Non urlatelo l’addio. Risparmiate fiato per voi stesse. Almeno una volta.
Vorrei affogare tutti i miei pensieri… peccato sanno nuotare bene.
I colori svettano impertinenti sullo stigma d’ogni nero.