Giovanni Melucci – Tristezza
Spesso i miei pensieri volano come un’aquila libera, lasciando poi i sogni nelle mani di questa terribile realtà.
Spesso i miei pensieri volano come un’aquila libera, lasciando poi i sogni nelle mani di questa terribile realtà.
Oggi ho incontrato un ragazzo cieco che mi ha chiesto come fosse il sole e io gliel’ho descritto. Poi mi ha chiesto come fosse la luna e io gliel’ho descritta. Infine mi ha chiesto come fosse il mondo e io, piangendo, gliel’ho inventato.
Abbiamo sofferto e pianto insieme, ma le lacrime vere erano soltanto le mie.
Succede di non riuscire ad allontanare quei ricordi dolorosi che, mescolandosi al presente, annacquano la realtà facendola apparire subdola.
Il peggior tipo di dolore è quando sorridi solo per impedire alle lacrime di cadere.
Sarebbe bello che chi ci ha fatto soffrire si sentisse sferzare continuamente la faccia con pensieri che sono pietre, avvertisse il desiderio ardente che è un coltello conficcato dentro, la paura che è unica custode dei nostri passi, l’ansia che ci fa ombra, la rabbia che è nostra gabbia. Sarebbe bello far provare loro tutto questo!
Le stagioni astronomiche non sempre coincidono con quelle emotive, ci sono inverni che sembrano primavere, e ci sono primavere che hanno i colori cupi dell’inverno.