Giovanni Pastore – Stati d’Animo
Ad un certo punto della mia vita sono cresciuto, eliminando la musica di sottofondo, per diventare un uomo, cosi da poter ascoltare meglio ciò che mi diceva il mio cuore.
Ad un certo punto della mia vita sono cresciuto, eliminando la musica di sottofondo, per diventare un uomo, cosi da poter ascoltare meglio ciò che mi diceva il mio cuore.
La cose vivono in eterno perché non hanno lo stress provocato dal rapporto con gli altri, lo stress da convivenza “civile”
La civiltà del benessere porta con sé proprio l’infelicità.
Ammiro le persone “comuni” ,sai, quelle che non hanno grandi cose materiali, che non frequentano posti lussuosi e non vestono abiti firmati. Ammiro queste persone perché quando mi guardano, non guardano cosa indosso, quanti gioielli ho e che lavoro faccio. Loro guardano il mio sguardo, il mio sorriso, assaporano la mia vivacità e godono della mia compagnia. Ammiro queste persone perché pur avendo meno di altre, portano dentro di se delle ricchezze enormi. Quelle ricchezze capaci di arricchire anche chi gode della loro compagnia, chi divide con esse il proprio tempo beneficiando di un arricchimento interiore che nessuna ricchezza materiale potrebbe comprare.
Anche se fa caldooggi il sole non c’è…il cielo grigio si confonde nel mare…un mare calmo,un mare triste,pronto a raccogliere schiene di passanti che guardandololasciano i loro pensieri,pensieri vaghi,pensieri indecifrabili,pensieri troppo segreti per essere scoperti.
Osservo e mi soffermo a guardare il cielo con quel blu intenso che mi trasmette benessere. Sorrido compiaciuto mentre percepisco sprazzi di felicità che intendo assaporare fino in fondo non disperdendoli ripensando ai quei momenti bui che appartengono al passato. Voglio scrivere il mio futuro cercando di includerci solo cose positive. La serenità è così bella, perché rinunciare ad assaporare il gusto armonioso che ogni tanto la vita ci offre e che noi qualche volta fingiamo di non vedere solo perché crediamo che sia effimera?
L’importanza che ha una goccia d’acqua è quella che tu gli dai, non quella che danno gli altri.